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Colpi ad alto Rischio
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PUNTI VULNERABILI
Il corpo umano ha numerosi punti vulnerabili. Alcuni sono fisiologicamente
noti a tutti, altri sono meno istintivi da utilizzare. Queste "zone sensibili"
si suddividono in incapacitanti e in potenzialmente mortali. Gli
organi il cui danneggiamento totale/parziale provocano la morte praticamente
istantanea di una persona sono tre: cervello (ed in parte il midollo
spinale), cuore e polmoni. Questi organi sono già protetti in
maniera naturale dal sistema scheletrico, quindi per poterli danneggiare bisogna
prima superare le barriere ossee. In maniera indiretta si possono offendere
questi organi, per esempio, provocando emorragie periferiche che impediscono
l'afflusso di sangue ad essi. Tutte le altre azioni di danneggiamento rivolte ad
altri organi non provocano immediatamente la morte. Le zone incapacitanti
possono risultare mortali solo in casi di estremo shock provocato dal
loro danneggiamento. Questi punti sono: Occhi, naso, nuca, fegato, reni,
genitali, gola. Un discorso a parte meritano le articolazioni degli arti.
Un'azione percuotente su queste regione mirata alla loro distruzione ha
sicuramente un effetto di controllo efficacissimo, sebbene non mortale. Tutte
queste azioni possono essere portate, con crescente efficacia, sia mani nude,
con oggetti contundenti, con armi bianche ed infine armi da fuoco. Seguirà ora
una lista di punti vulnerabili del corpo umano con i relativi tipi di
danneggiamento che possono subire in base all’arma che si usa per colpirli
(tecniche a mani nude, bastone, coltello).
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Punti vulnerabili del corpo umano
Fronte
Non è una zona mortale. Il cranio in questa zona è spesso e robusto,
l’unico vantaggio tattico che un colpo in questa zona è la rottura dei vasi
sottocutanei con il risultato di una copiosa perdita di sangue e conseguente
accecamento temporaneo dell’avversario. (i vasi sanguigni presenti appena
sotto l’epidermide della fronte sono delle diramazioni della vena temporale
e della vena facciale)
N
Un qualsiasi colpo portato agli occhi è efficace e potenzialmente mortale.
Le cornee sono vulnerabili ad attacchi di qualsiasi natura. Non c’è bisogno di
fare esplodere queste ultime per debilitare completamente l’avversario.
Stoccate con il coltello possono risultare mortali in quanto l’osso dietro le
cornee è estremamente sottile (detto osso sfenoide) ed è l’unica
barriera naturale prima di arrivare
all’encefalo.
Il viso è una zona estremamente vascolarizzata e qualsiasi colpo porta al
sanguinamento della zona colpita.
Sotto la mascella c’è del tessuto molle e molti vasi sanguigni e nervi.
Traumi in questo punto sono estremamente dolorosi portano a spasmi della
lingua. Mortale se colpita con una stoccata di coltello.
Appena sotto la base del padiglione auricolare, alla base
dell’articolazione della mascella c’è un fascio di nervi che se premuti anche
con le sole dita provocano un estremo dolore. Potenzialmente mortale se
colpito con bastone e mortale di stoccata con coltello. (I nervi presenti in
questa zona sono il nervo accessorio, nervo occipitale minore e
il grande auricolare)
Bersaglio preferenziale del coltello sia di taglio e che di stoccata, per
recidere le carotide. La morte per recisione della vena giugulare è di 12
secondi e si perdono i sensi in 5. Percussioni con il bastone possono portare
alla rottura delle prime vertebre del collo. Svenimento se la zona è colpita
con sufficiente forza con pugno o calcio. Mortale. (su entrambi i lati del
collo sono presenti due arterie principali: la carotide esterna ed
interna, posizionate relativamente in profondità, il vaso che è più
semplice da recidere, in quanto è più in superficie, è la vena giugulare
esterna.)
Zona delicatissima. Un qualsiasi colpo a mano nuda e debilitante e
potenzialmente mortale. Colpi portati con il bastone e stoccate di coltello
sono mortali. (Le prime vertebre a partire dal cranio, estremamente sensibili
alle percussioni sono dalla prima alla sesta, sono le cosiddette
vertebre cervicali. Nella nuca, a livello nervoso, troviamo il
cervelletto. Subito sotto di esso il midollo allungato, questo è
il bersaglio ideale per stoccate di coltello o potenti percussioni.)
Qualsiasi tecnica percuotente che danneggi la trachea in maniera tali che
si gonfi portando al soffocamento è mortale.
- Arteria sub-clavicolare (detta
succlavia)
N
E’ localizzata circa 4 cm sotto la depressione clavicolare formata dal
muscolo trapezio e dalla clavicola. E’ uno dei maggiori vasi sanguigni del
corpo umano. Se reciso con una stoccata di coltello porta ad un’emorragia
inarrestabile che porta alla morte in meno di 5 secondi.
Tecniche di bastone portate in questa zona debilitano completamente l’uso
del braccio.
Zona piena di terminazioni nervose. Tutte le tecniche percuotenti dirette a
questa zona sono molto dolorose e portano alla paralisi momentanea del
braccio. Una stoccata di coltello può danneggiare tutti i legamenti della
spalla. (I nervi suscettibili ad un attacco in questa zona sono il nervo
radiale, il nervo ascellare, il nervo mediano.)
Zona molto sensibile quella compresa tra il bicipite ed il tricipite,
all’interno del braccio. Viene attraversata da fasci di nervi che controllano
tutto il braccio e le dita. Pressioni concentrate in questo punto provocano
spasmi di dolore.
Questa zona localizzata nella parte superiore del braccio dove il bicipite
si collega attraverso i tendini all’articolazione del gomito.
Estremamente fragile se riceve delle percussione quando l’articolazione è
completamente bloccata ed il braccio è esteso.
L’avambraccio è il bersaglio preferito per i disarmi da coltello. Un taglio
nella sua parte interna recide tutti i tendini
ed i muscoli flessori che
rendono inutilizzabili le dita ad essi collegate. Il polso, essendo un
crocevia di numerosi
nervi se costretto a posizioni anti-fisiologiche risulta
estremamente doloroso. Nella sua porzione interna presenta
numerosi vasi
sanguigni alla superficie, bersaglio potenziale di tagli.
Una qualsiasi percussione su di esse provoca estremo dolore.
Protetti dalle costole risentono in maniera seria solo se una o più di
queste, in seguito ad una percussione,
dovessero rompersi e piantarsi in esso.
Una stoccata intracostale che raggiunge un polmone
bucandolo è pressoché
mortale, anche se non immediatamente.
Il diaframma è un fascio piatto di muscoli sottile posto tra il plesso
solare e la base della cassa toracica,
è il primo muscolo coinvolto nella
respirazione. Un qualsiasi colpo portato ad esso porta ad una temporanea
interruzione della respirazione, il suo danneggiamento più esteso alla
morte.
Percussioni particolarmente violente sullo sterno possono
modificare/interrompere il ritmo cardiaco.
Il ferimento del muscolo cardiaco è
mortale.
Organo estremamente vascolarizzato, il suo danneggiamento porta ad una
inarrestabile emorragia interna.
- Aorta discendente/Vena cava inferiore
N
Rispettivamente la maggiore arteria e vena che portano sangue alla parte
bassa del corpo, sono posizionate
proprio davanti al midollo spinale. Possono
essere raggiunte da profonde ferite a punta.
Se danneggiate provocano la morte
in meno di un minuto.
Zona molto sensibile per la ricchezza di fasci sensoriali.
Qualsiasi colpo a segno (o quasi) in questa zona è molto efficace.
- Perineo (zona tra i genitali e l’ano)
Zona difficilmente raggiungibile in normali situazioni di combattimento, ma
è un bersaglio
che se colpito, specie con armi da taglio, abbatte
immediatamente qualsiasi avversario.
- Arteria femorale/nervo vago
N
Localizzata nella porzione superiore interna della gamba,
qualche
centimetro sotto i tendini adduttori, se recisa porta alla morte per emorragia
in pochi minuti.
Inoltre la zona è molto sensibile alle compressione e traumi
in genere.
Specie se colpito lateralmente è molto fragile.
La compressione della pelle sull’osso in superficie è molto
dolorosa.
Ricettacoli di due grandi arterie (la renale) se danneggiati danno
luogo ad una tremenda emorragia.
Attacco efficace solo se viene reciso con un’arma da taglio. Questa azione
porta all’impossibilità
di utilizzare il piede.
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A
r t & P h i l o s o p h y
o f
J i u J i t s u
C o m b a t
J J C International Training Center
PROGRAMMA TECNICO /
PRATICO
il
Combattimento
Il combattimento come tale deve essere
essenziale, deve raggiungere lo scopo e non girarci attorno !E' necessario
che il vs. corpo sia in armonia con la vs. mente, che non si creino
sfiduce o azioni che possano rallentare i movimenti. La Vs. vera forza
deve esplodere, si deve raggiungere un livello di padronanza della tecnica
in modo che essa sia un tutt'uno con i nostri movimenti. Non pensare, ma
Agire ! Un criterio fondamentale per picchiare sodo e' classificato da
Bruce come il T.C.P. , o meglio Tempismo, Concentrazione, Posizionamento.
Grazie a questo principio il combattimento prende forma secondo una legge
naturale, infatti e' importantissimo che i nostri colpi vengano sferrati
in un momento corretto altrimenti questi perderanno di efficacia.
"Il Tempismo" Es. pensate di colpire il
bersaglio con un pugno mentre questo sta' indietreggiando in difesa del
nostro attacco, questo perderà di potenza e quindi dara' sicuramente la
possibilità di una risposta. Pensate ora di colpire il bersaglio mentre
questo vi sta' venendo contro, la forza d'urto e' doppia e le difese del
nostro avversario sono abbassate, questo vi permetterà di dare potenza ai
colpi che sferrate. Capito questo concetto, usatelo non solo per colpire
ma anche per difendervi da quelli che saranno gli attacchi.
"La Concentrazione" Questa, delle tre
caratteristiche, e' quella meno pratica ma più teorica e non per questo di
meno importanza. Grazie ad essa si possono raggiungere obbiettivi che
solitamente pensiamo irraggiungibili, siamo in grado di affrontare e
gestire la situazione nella quale ci troviamo e soprattutto riusciamo a
trasmettere la vera potenza. Non esiste tecnica, colpo o altro ancora che
possa eguagliare un azione fatta con la massima concentrazione. E'
difficile in combattimento mantenere tale situazione, molti sono i fattori
che causano la perdita della concentrazione , ad esempio il dolore
accusato. Se questo vale per te, allora vale anche per il tuo avversario !
"Il Posizionamento" La distanza e' la
chiave che ci permette di rendere il combattimento molto intenso e nel
contempo poco faticoso. Per fare questo e' necessario che il mio corpo sia
sempre ben posizionato rispetto al mio avversario e per questo e'
importante allenare quello che Bruce Lee chiamava foot work ( lavoro di
piedi ) . Posso essere concentrato, colpire nel momento giusto, ma non
avere la distanza corretta , questo farà si che i miei colpi siano privi
di vera forza ( provate a colpire un vostro bersaglio con tutta la forza e
con tutta la vostra concentrazione da una posizione lontana e poi da una
posizione molto vicina…capirete cosa intendo ). Tutti i colpi devono
andare oltre di almeno 5 cm rispetto al bersaglio e non toccarlo solamente
! Importantissimo sapere colpire da una posizione o meglio dire
distanza corretta, dedicate molto allenamento perché vi permetterà di
Economizzare energie durante le vostre azioni.
Da Bruce Lee :
" La vittoria e' di uno soltanto, di chi , già
prima della lotta non formula pensieri propri, ma si affida alla non
-mente.
" Il combattimento e' una questione di
movimento. Si tratta di trovare un bersaglio, evitando di diventare un
bersaglio "
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Dominare le 4 distanze significa
sapersi relazionare in modo eccellente.
Le distanze dei
combattimento possono essere molte piu' dì 4, ma per
semplicità seguiamo il principio del jiu jitsu
combat e quindi cercheremo dì individuarne 4 di
fondamentali. Esse infatti, raggruppano e studiano
tutte le altre vie di mezzo. Riprendendo le parole
dei grandi saggi Ronin "' comprendi la radice e
capirai tutto il resto " e’ essenziale capire che
non occorre studiare in modo frammentato, ma esse
vanno comprese nella loro totalità dì movimento.
Ecco
infatti riassumendo le 4 distanze fondamentalí:
1) distanza
lunga (kick)
2) distanza
media (boxing)
3) distanza
corta ( trapping)
4) distanza
corpo a corpo ( grappling )
Distanza
lunga (Kick) eseguite calci a ripetizione con
estrema precìsione e senso del corpo, colpite
bersagli facili che consentano la possibilta' di
sciogliere la distanza ( allontanarsi ) o di
chiudere la distanza ( pressare ) allenatevi
utilizzando bersagli in movimento, fatevi aiutare
dal vostro compagno, esso infatti ha un' importanza
essenziale nel capire come relazíonare la propria
distanza. Utilizzate i " Focus" per colpìre con
potenza ed elasticìta'.
Distanza
media (boxíng ) In rapida successione allenate
il vostro Jab e il vostro diretto, eseguite sempre i
movimenti in modo che essi siano il pìu' diretti
possibile. Cercate di passare attraverso la linea
centrale. Allenate il gancio corto, il gancio lungo,
il montante, il pugno rovesciato ( back fist ) .
fate in modo di usare le vostre " anche " e spalle
come molle che scattano e ritornano in
continuazione. Anche in questo caso eseguite i
movimenti i in un tempo unico. Energia di movimento
e non semplice contrazione muscolare.
Distanza
corta ( trapping ) E' necessario conoscere e
sapere gestire bene la distanza corta attraverso l'intrappolamento
o l'apertura della guardia del nostro opponente. La
distanza corta e' una distanza estremamente
pericolosa perche' implica delle grandi abilita'
tattiche. Sviluppate il vostro trapping attraverso
la sensibílita' tattile, visiva, percettiva. Fate in
modo che i vostri colpi siano sempici e veloci, devi
essere un'onda che schiaccia, che scivola, che
scorre sempre in modo continuo. Devi essere come
l'acqua che gestisce ogni cosa che incontra.
Distanza
corpo a corpo ( grappling )Proiezìoni, leve
articolari, spazzate, strangolamenti, lotta a terra
sono la caratteristica principale della distanza
corpo a corpo. Per essere abili in questa distanza
occorre svìluppare molto il proprio fisico. Molta
forza e determinazione, abilita' nel movimento corto
e resìstenza. Allenate questo tipo di distanza
sviluppando movimenti semplici e rapìdi che possano
atterrare e/o immobilizzare il vostro opponente.
Eseguite semplici manovre finalizzate, lavorate con
li vostro opponente in modo tale da rendere l'azione
una qualche cosa di estremamente naturale.
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Esistono vari tipi di Aggressione
Definiamo
AGGRESSIONE tutti gli atti che provocano, o hanno lo
scopo di provocare danni fisici ad un'altra persona.
Classifichiamo le aggressioni in classi non
mutualmente esclusive:
CONSEGUENTI A LITE con familiari o conoscenti; con
estranei. -MALAVITOSE come regolamento di conti; a
scopo di rapina o di estorsione. -SESSUALI violenza
carnale; atti di libidine violenta. -SENZA MOTIVO
APPARENTE di teppisti in cerca di pretesti; di
persone "poco lucide".
A seconda degli impulsi che causano l'aggressione,
bisogna distinguere l'AGGRESSIVITA in:
DIFENSIVA: reazione a minacce di interessi vitali,
biologicamente adattiva, comune a uomini ed animali.
-DISTRUTTIVA: crudeltà fine a se stessa, non
biologicamente adattiva, non è un istinto pur
essendo un potenziale umano.
Le aggressioni sessuali, per esempio, possono essere
provocate da impulsi sia difensivi, STRUMENTALI, che
distruttivi, SADICI. Abbiamo una violenza
strumentale quando la non istintiva passione
dell'avidità trasforma un desiderio in bisogno, in
qualcosa di necessario. Abbiamo sadismo quando la
non accettazione dei propri limiti spinge alla
ricerca del "potere su" come palliativo alla
mancanza del "potere di". L'aggressìvità
AUTO-AFFERMATRICE o SADICITA' è l'impulso a muoversi
in avanti senza inutili esitazioni, paure o dubbi.
La sadicità dipende dal temperamento, in particolare
da due fattori della personalità indipendenti tra
loro:
DESIDERIO DI
SUCCESSO (direttamente proporzionale).
TIMORE DI
FALLIMENTO (inversamente proporzionale).
L'aggressione auto-affermatrice è una
pseudo-aggressione, può provocare danni a un'altra
persona ma senza l'intento di farlo. Chi manifesta
liberamente la propria sadicità tende, in genere, ad
essere meno aggressivo (sia in senso difensivo che
distruttivo) e la lotta sportiva, l'agonismo, aiuta
a farlo. In autodifesa non lotta "contro", ma lotta
"per" vi consiglio. E sbagliato parlare di istinto
omicida (killer instinct), quel che occorre è
proprio la sadicità: AUTOSICUREZZA PER LA SICUREZZA.
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LE
TATTICHE DI ATTACCO
Attacco Semplice Angolato
Colpire da una posizione angolata rispetto alla
linea centrale dell’avversario, colpire con armi*
estremamente semplici. ( * armi = parti del corpo
es. pugni , calci, gomiti, etc..)
Attacco Mediante
Combinazione
La caratteristica e’ di usare attacchi diversi da
angolazioni e linee di attacco sempre diverse. Usa
molto il lavoro di Kick Boxing, ma non limita la
distanza. La strategia e’ basata sul principio di
disorientare e di sorprendere sempre l’avversario.
Attacco con
Immobilizzazione
Intrappola e colpisci senza pieta’, senza dare
nessuna tregua al tuo opponente. Usa Trapping e
Grappling in modo fluido e continuo, lo scopo e’
neutralizzare l’attacco, bloccare e colpire. Per
questo tipo di strategia si richiede molta abilita’
fisica.
Attacco Indiretto
Progressivo
La determinazione e la velocita’ in questo tipo di
attacco sono una chiave fondamentale. Di solito
questo tipo di attacco e’ anticipato da una finta
che deve essere eseguita nel modo piu’ vero
possibile. Essa infatti ha il compito di stimolare
l’avversario costringendolo ad una reazione. Quindi
vado a colpire nella sua apertura e quando le sue
difese sono abbassate. L’attacco risulta essere
estremamente devastante.
Attacco Mediante
Provocazione o Attacco Guidato
Si dice che chi e’ in grado di eseguire estremamente
bene questa strategia sia padrone di tutte le arti.
Si tratta di stimolare, guidare l’avversario in
posizioni, in aperture per consentire al nostro
attacco di essere quanto piu’ determinante. Devo
guidare l’avversario a fare cio’ che voglio senza
mai dimenticarmi che sono in piena fase combattiva,
quindi non devo mai farmi sorprendere !
L’atteggiamento
La strategia deve essere semplice, deve essere
efficace, l’attacco deve essere eseguito con estrema
furia e determinazione. “ il tuo opponente non deve
vedere la luce del sole “ sii devastante. Cura
sempre il tuo io, non commettere l’errore di pensare
al risultato finale. Agisci e relazionati !
Ricorda sempre
La Strategia di
attacco deve essere estremamente variabile! Devi
essere in grado di cambiare la strategia in
qualunque momento e in ogni circostanza.
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Le Linee nel Combattimento Avanzato
CENTRALIZZAZIONE
Centralizzazione è detto il rendersi consapevoli del
proprio raggio d'azione in relazione a quello
dell'avversario. Definiamo alcune linee immaginarie:
LINEA CENTRALE: linea immaginaria di difesa;
striscia del corpo passante tra il naso e i
genitali, in cui sono concentrati i bersagli più
vulnerabili del corpo umano.
LINEA
DIRETTRICE: linea immaginaria che ci connette con
l'avversario
ASSE DI
COMBATTIMENTO: linea immaginaria d'attacco;
prolungamento sagittale della proiezione del
baricentro sulla base d'appoggio.
LINEE DI FORZA: linee immaginarie che rappresentano
un confine per un certo segmento del corpo, il
superamento del quale provoca un forte
indebolimento.
La
centralizzazione consiste nel sentirsi come il
centro di una sfera dinamica che rappresenta il
raggio d'azione e le zone di pericolo. In base alle
varie misure di combattimento e alle linee
predefinite possiamo suddividere la "sfera" in tre
corone ed in quattro settori:
LUNGA DISTANZA,
MEDIA DISTANZA, CORTA DISTANZA e AVANTI, DIETRO,
SINISTRA, DESTRA.
Meno visibile e
più vicino sarà l'avversario, maggiore sarà il
pericolo.
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LA
GUARDIA
Guardia è
detta una postura di difesa da stazione eretta.
Non esiste
una guardia universale, ognuno utilizzerà quella che
meglio si adatta alle sue risorse tecnico-fisiche in
base alla situazione contingente. In generale la
guardia deve essere:
DISINVOLTA: impostazione naturale, altrimenti
assetto automatizzato con l'allenamento;
FUNZIONALE: possibilità di difendersi e di attaccare
in continuazione
ed in vari
modi (moto potenziale);
STABILE:
proiezione del baricentro entro la base d'appoggio.
La base
d'appoggio è la superficie avente per lati i piedi e
le linee congiungenti talloni ed alluci. Il
baricentro è il centro di gravità di un corpo. In un
uomo in posizione eretta il baricentro passa per la
seconda vertebra renale; nelle donne è leggermente
più in basso. La stabilità è inversamente
proporzionale alla distanza del baricentro da terra,
distanza regolabile con la flessione e/o
divaricazione delle gambe. Tuttavia gambe troppo
flesse o troppo divaricate riducono la velocità
degli spostamenti potenziali. Il corpo dovrebbe
essere rilassato, in leggero e costante movimento,
pronto ad esplodere. Diminuendo la superficie
d'appoggio aumenta la mobilità, anche se ciò va a
discapito della potenza dei colpi.
A seconda
dell'assetto del busto la guardia sarà detta:
FRONTALE
(perpendicolare alla direttrice),
ANGOLATA(secante la direttrice)
LATERALE
(tangente alla direttrice)
e poi
DRITTA o INCLINATA, NORMALE o AVVITATA (con le gambe
incrociate). A seconda della distanza tra i piedi la
guardia sarà detta: STRETTA (meno di due spalle),
MEDIA (due spalle circa) o LARGA (più di due
spalle). 1 piedi possono essere paralleli,
convergenti o divergenti.
Le
superfici d'appoggio possono essere: le piante o gli
avampiedi. A seconda della ripartizione del peso del
corpo sull'appoggio la guardia sarà detta:
EQUILIBRATA o SQUILIBRATA (in avanti o indietro).
Le braccia
possono essere allungate o raccolte, vicine o
lontane dal corpo.
A seconda
del grado di appariscenza e di schermatura delle
braccia la guardia sarà detta: INVITANTE (aperta) o
COPRENTE (serrata).
A seconda
della distanza da terra del baricentro la guardia
sarà detta: ALTA, MEDIA o BASSA.
A seconda
della correlazione con quella avversaria la guardia
sarà detta: RECIPROCA, INVERTITA o ASIMMETRICA.
|
"
Chi siferma è perduto! "
Per portarsi
nella posizione più favorevole conviene compiere una
serie di spostamenti: GIOCO DI GAMBE.
Classificazione:
SPOSTAMENTI
INCOMPLETI: spostare una sola gamba.
RIUNITA:
avvicinare una gamba all'altra senza incrociarla.
DIVARICATA:
allontanare una gamba dall'altra senza incrociarla.
CAMBIO (guardia):
superare una gamba con l'altra allineando le spalle
sull'asse che va dal tallone del piede avanzato
all'alluce del piede arretrato.
INCROCIATA:
superare una gamba con l'altra senza allineamento
del tronco.
PERNO: ruotare
sul posto l'avampiede che fa da perno girando
l'altro verso l'INTERNO o verso l'ESTERNO.
SPOSTAMENTI
COMPLETI: spostare due gambe.
PASSO ALTERNATO:
superare una gamba con l'altra e viceversa. ..PASSO
NORMALE: cambiare una gamba e poi l'altra.
PASSO INCROCIATO:
incrociare una gamba e poi l'altra.
PASSO
PIEDE-SCACCIA-PIEDE: spostare una gamba e poi
l'altra senza mai superarsi.
PASSO SEGUITO:
divaricata con la gamba più vicina a destinazione,
seguita da una riunita con l'altra gamba.
PASSO SEGUITO
RAPIDO: riunita con la gamba più lontana a
destinazione, seguita da una divaricata con l'altra
gamba.
PASSO
ROTOTRASLATORIO: spostamento incompleto con la gamba
più vicina a destinazione (SEMISPOSTAMENTO) seguito
da un perno.
1 movimenti di
locomozione possono essere sia RETTILINEI che
CURVILINEI.
Ogni movimento
può avvenire sia NORMALMENTE che SCIVOLANDO o
SALTANDO. Entro la zona critica, incrociare le gambe
è poco efficiente (minor stabilità e minor
velocità), conviene quindi evitare il passo
alternato a meno che non sia necessario cambiare
guardia. Il passo seguito rapido è adatto
soprattutto per chiudere la distanza con un calcio
con la gamba più vicina al bersaglio. Per l'elevata
velocità della boxe-libera conviene privilegiare i
passi incompleti che in breve tempo permettono di
variare la distanza e/o l'angolazione di
combattimento. Stare SUL POSTO non significa stare
fermi, ad esempio è possibile: piegare le ginocchia:
IMMERSIONE; drizzare le gambe: EMERSIONE, ruotare il
tronco: TORSIONE; flettere il tronco: SCATTO AVANTI;
estendere il tronco: SCATTO INDIETRO; combinare
torsione e scatto avanti: FLESSOTORSIONE; combinare
torsione e scatto indietro: ROLLATA; combinare
immersione e scatto avanti: TUFFO; eseguire tuffi
multipli: OSCILLAZIONE VERTICALE; muoversi da lato a
lato in posizione accovacciata: SERPEGGIAMENTO;
eseguire immersione, serpeggiamento, emersione in
sequenza: OSCILLAZIONE CIRCOLARE; .ruotare sulle
punte incrociando le gambe: GIRAVOLTA IMPERNIATA.
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I Colpi
Azioni che
consistono in uno spostamento rapido e deciso
(CORSA) di un braccio, di una gamba o di un'altra
parte del corpo contro l'altro per provocargli
dolore e/o sbilanciarlo e/o ferirlo.
La conformazione
esterna della regione anatomica che approda sul
bersaglio è detta FIGURA. Più è ridotta la
superficie che colpisce, più incisivo sarà l'urto.
CARICARE i colpi
significa preparare la figura alla corsa.
Si carica
inspirando e si corre espirando (anche URLANDO
contraendo il diaframma).
A seconda della
traiettoria descritta il colpo sarà: RETTILINEO o
CURVILINEO.
A seconda del
piano sulla quale si inscrive, il colpo sarà:
VERTICALE, ORIZZONTALE o TRASVERSALE.
A seconda della
linea d'offesa il colpo sarà:
DIRETTO (sulla
stessa linea) o INDIRETTO (su un'altra linea).
A seconda della
direzione che segue sul piano orizzontale un colpo
indiretto sarà detto: INTERNO-ESTERNO o
ESTERNO-INTERNO. A seconda della direzione che segue
sul piano sagittale un colpo indiretto sarà detto:
ASCENDENTE o DISCENDENTE.
A seconda
dell'angolo di impatto della figura il colpo sarà
detto:
PRONATO,
SEMI-PRONATO, SUPINATO o SEMI-SUPINATO. A seconda
della potenza impressa il colpo sarà:
DEBOLE, FORTE o
MEDIO.
Si può colpire
MIRANDO NORMALMENTE, SCIVOLANDO, GIRANDO, CON
APPOGGIO e/o CON SALTO.
Dopo l'impatto si
può abbandonare subito il bersaglio (generalmente
seguendola stessa traiettoria d'andata) pronti a
ricolpire (COLPO PERCUOTENTE o PERCUSSIONE),
altrimenti si può continuare l'azione prolungando il
contatto (COLPO LEGANTE).
L'efficacia del
colpo si valuta in base all'impulso meccanico, cioè
alla quantità di moto che esso imprime sul bersaglio
(I=F*t=m*V). A parità d'impulso, più spazio
percorrerà la figura, più velocità raggiungerà,
accumulando maggiore energia cinetica. Quindi un
colpo con l'arto arretrato è teoricamente più
potente dello stesso colpo con l'arto avanzato,
anche se più prevedibile.Il busto deve sempre
rimanere in posizione eretta, a meno che non ci si
stia inclinando per schivare e/o proiettare. 1 colpi
sono detti ARMATI quando si eseguono piegando il
braccio o la gamba per poi slanciare la figura
linearmente (A STANTUFFO) o circolarmente estendendo
(A LEVA), flettendo (A CERNIERA), o ruotando (A
CHIAVE) l'arto. Una percussione la cui potenza si
basa fondamentalmente sullo slancio finale è detta
FRUSTATA.
Una percussione
la cui potenza si basa principalmente sull'ALLUNGO
finale, cioè sullo spostamento della base dell'arto
in direzione del bersaglio è detta PENETRANTE. Un
allungo lineare è detto AFFONDO, uno rotazionale è
detto SFIANCAMENTO. Si può colpire anche senza
armare il gomito o il ginocchio, correndo con l'arto
teso o più o meno piegato. 1 colpi DISARMATI per
essere efficaci devono essere penetranti e seguire
una traiettoria circolare (A MULINELLO). Un colpo
penetrante è più potente di un colpo frustato, ma è
più squilibrante. Una percussione penetrante con
l'arto arretrato (più lontano al bersaglio), sia
armata che disarmata, è detta di SFONDAMENTO. Quando
la parte destra del corpo è in offesa quella
sinistra deve essere in difesa e viceversa.
Una certa tecnica
è a GIUSTA MISURA quando il bersaglio è colpibile
con la figura prevista dell'arto DA FERMO.
A seconda della
misura il colpo sarà detto: LUNGO, MEDIO o CORTO.
Attaccando da lontano, si raggiunge la distanza
ottimale con un AVVICINAMENTO lineare o rotazionale:
D'ALLUNGO:
affondare o sfiancare in direzione del bersaglio;
CAMMINANDO: fare un passo in direzione del
bersaglio; IN FRECCIATA: correre o saltare in
direzione del bersaglio.
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