In buona sostanza, dei numerosi reperti esaminati e indicati come utili per l'individuazione degli effetti di un'onda di sovrappresione, solo due sono stati effettivamente considerati tali dal Collegio peritale (AZ 497 e AZ534 - sul punto si tornerà tra breve). Gli altri, infatti, sono del rutto equivoci o possono fondare un giudizio del tutto opposto, oppure sono in contrasto con altri reperti analoghi, che recano deformazioni del tutto divergenti, oppure, infine, non differiscono nelle deformazioni patite da altri reperti siti in luoghi assai distanti dell'aereo.
Questi rilievi furono oggetto delle richieste di chiarimenti formulate da questo Ufficio il 28 settembre 1994.
Le risposte ai quesiti a chiarimenti che furono formulati dal Giudice Istruttore non hanno consentito di diradare quei dubbi, come appresso si dirà.
Si è anzi avuta l'impressione che il Collegio peritale abbia preferito rimuovere il problema posto dalla richiesta di chiarimenti e che si sia, di conseguenza, limitato a trasformare alcune valutazioni da dubitative ad assertive, ma senza alcuna illustrazione né del percorso logico seguito per tale mutamento, né tantomeno degli elementi nuovi che potessero averlo indotto.
Hanno invece ben colto la radice delle osservazioni critiche i Periti CASAROSA ed HELD. Pur continuando a manifestare la ferma convinzione delle proprie opinioni, con uno sforzo di chiarificazione del quale i requirenti non possono non esser grati, hanno infatti posto in evidenza le ragioni di fondo di alcune scelte, anche espositive:
"Ovviamente, una volta costituita la banca dati, è stato necessario procedere ad una analisi critica di essa allo scopo di selezionare gli elementi che potessero sostenere l'ipotesi esplosione, gli elementi di natura dubbia e gli eventuali elementi contrari.
E' dopo questa analisi critica, che sarà brevemente commentata nel séguente paragrafo, che il Collegio peritale ha potuto formulare la sua valutazione dell'ipotesi.
Vale la pena solo di accennare al fatto che una identica metodologia è stata applicata anche per le analisi relative alle altre ipotesi formulate, come desumibile dai pertinenti capitoli della Perizia Tecnica.
Fino a questo punto, i PF ritengono che non sussistano sostanziali motivi atti a giustificare gli elementi di critica formulati dai PM.
Esame critico dei risultati
L'analisi critica dei risultati è stata estesamente riportata e discussa in Perizia e pertanto a tale documento si rimanda per più dettagliate informazioni.
In questa sede si vuole solo evidenziare che, fino a questa fase delle attività peritali, e cioè fino alla costituzione della predetta banca dati, vi è stata sempre completa unanimità di giudizio fra tutti i membri del Collegio.
La differenziazione fra i membri firmatari della Nota Aggiuntiva ed i rimanenti membri del Collegio stesso, si è verificata nell'ambito dell'esame critico del materiale disponibile.
In linea di massima, almeno secondo l'opinione dei PF, la differenziazione si è manifestata essenzialmente attraverso le seguenti due prese di posizione.
a) - Alcuni membri del Collegio hanno ritenuto che gli elementi contenuti nella banca dati fossero tali da far ritenere completamente accettabile l'ipotesi di esplosione interna e da far rigettare ogni altra ipotesi alternativa.
b) - I membri del Collegio firmatari della Nota Aggiuntiva hanno invece rilevato che, a loro parere, alcuni elementi della banca dati erano certamente a favore dell'ipotesi esplosione, altri, come ad esempio i risultati delle Perizie collegate, potevano fornire elementi di dubbio. Sulla base di questi elementi ed a seguito di valutazioni che saranno meglio evidenziate in seguito, i PF hanno quindi ritenuto che l'ipotesi esplosione interna doveva essere ritenuta molto probabile ma affetta da non trascurabili livelli di incertezza e che ipotesi alternative non potevano essere rigettate in modo drastico tenendo anche conto che le indagini giudiziarie sull'evento erano ancora in corso e che avrebbero potuto portare nuovi elementi di valutazione, anche in tempi successivi al deposito della Perizia Tecnica.
A parere dei PF, il giudizio negativo formulato dai PM su questa parte conclusiva della Perizia può
essere derivato dal tentativo effettuato nella perizia stessa di mediare queste due differenti correnti di pensiero presenti nell'ambito del Collegio.
Una presa d'atto di questi diversi orientamenti con relativa evidenziazione e discussione nell'ambito della Perizia, sempre a parere dei PF, avrebbe certamente reso molto più chiara la parte contestata e, certamente avrebbe evitato la necessità della Nota aggiuntiva.
Questo poteva certamente essere fatto senza che il contenuto delle conclusioni potesse essere minimamente alterato. Anzi, il fatto che due gruppi di addetti ai lavori, seguendo percorsi logici diversi e pesando diversamente i molti elementi disponibili, avessero raggiunto la stessa soluzione, anche se con diverso grado di convincimento, non poteva che rafforzare la validità della soluzione stessa."
Ma è esattamente quello sottolineato dai due Periti il punto di partenza delle perplessità di questo Ufficio sulla Perizia del Collegio SANTINI. A fronte di elementi di grave incertezza, che permanevano pur dopo l'espletamento di ogni possibile prova, si è ritenuto di dover rappresentare una conclusione certa, anche a costo di forzare l'interpretazione del materiale probatorio.
Si comprende l'ansia ci verità che ha animato il Collegio peritale, desideroso dopo tanto impegno ed evidentemente sulla base di un'intima convinzione di fornire al Giudice certezze, anziché ipotesi di lavoro. Ciò ha però portato a sottovalutare tutto ciò che con la tesi accettata non quadrava.
Significativa ci sembra la vicenda delle simulazioni e degli esperimenti esplosivistici. Una volta formulata l'ipotesi che una bomba fosse stata posta nel vano toilette, tirarono avviate simulazioni e prove empiriche per individuare quali potessero essere gli effetti di una simile esplosione, dove l'ordigno potesse esser stato collocato e se i danni riscontrati sui reperti fossero o meno compatibili con le diverse ipotesi. Queste simulazioni e prove furono condotte in buon accordo con il Collegio esplosivistico e in contraddittorio con le parti. Come meglio si vedrà appresso, questi accertamenti non solo non hanno consentito di verificare le diverse ipotesi di partenza, ma hanno fornito elementi tali da far considerare altamente improbabile l'esplosione di un ordigno nel vano toilette. Il Collegio non ha tratto le conseguenze di questi accertamenti, che pure aveva utilizzato, ma si è limitato a formulare di volta in volta ipotesi di posizionamento dell'ordigno che si adattassero ai diversi esiti, senza tener conto che permanevano ogni volta elementi in contrasto. Esemplare è il caso del copritazza del water, recuperato dove furono rinvenute le altre parti distaccatesi dalla toilette nelle primissime fasi del collasso. Mai era stato posto in dubbio che l'oggetto provenisse dal relitto del DC9. Le prove di scoppio e le simulazioni erano state effettuate tenendo conto delle condizioni del copritazza. Le conclusioni stesse del Collegio avevano tenuto conto di tutto questo. A seguito delle richieste di chiarimenti, però, si liquida il dato di tatto della incompatibilità dell'ipotesi accettata con i danni (non) riportati dal copritazza ponendo in dubbio - per la prima volta - che si tratti di un reperto effettivamente proveniente dal DC9 e sulla base di dati già ampiamente noti.
Non meno significative le vicende delle valutazioni delle perizie frattografiche e metallografiche. Su nessuno dei reperti vengono individuate caratteristiche morfologiche indicanti l'esposizione a fenomeni esplosivi. Tale fatto viene citato incidentalmente, quasi si trattasse di un mero accidente delle indagini tecniche, secondo il principio, più volte ripetuto, che ciò che non viene trovato non è detto che non ci sia. Eppure le stesse indagini, condotte sui materiali esposti alle diverse modalità di detonazione di un ordigno, avevano dato esisti ben diversi.
E' questo metodo di indagine (o forse di formazione ed esposizione del convincimento) che non convinceva e che non ha trovato alcuna ragionevole spiegazione nelle risposte ai quesiti a chiarimenti.
In conclusione, al termine delle indagini volte a ricercare elementi che, in se considerati, potessero costituire prova dell'evento che aveva causato la perdita del DC9, viene innanzitutto esclusa la sussistenza di indizi di cedimento delle strutture, ricavabili dagli esami metallografici o frattografici.
Il Collegio SANTINI indica poi in sei gli indizi di un'esplosione:
a) Segnature sui frammenti metallici 6-4M e 52-1M
b) Presenza su alcuni reperti di fibre globularizzate, almeno di quelle riconosciute effettivamente come tali
c) Segnature sul vestito di bambola
d) Pelle a buccia di arancia su un piccolo disco metallico
e) Tracce di esplosivo su alcuni reperti (gancio e bagagli)
f) Formazione di schegge
Nessuno di questi è però, secondo le valutazioni del Collegio, realmente indicativo di un'esplosione. (82)
(82) Sul punto e in netto contrasto una relazione riassuntiva del DRA, datata 24 maggio 1994:
"Segno d'esplosivo si può trovare su di una parte che indica che una detonazione è avvenuta nelle immediate vicinanze del materiale rinvenuto. Non c'e una spiegazione alternativa. Ogni segno, non importa quanto piccolo, è sufficiente per provare che un tale evento accadde. Solamente un segno su un singolo pezzo e già prova sufficiente e non puo' essere ignorato. Comunque, quando un singolo rottame e coinvolto si deve essere certi che la continuità con l'aereo sia prolungata e che, per esempio, il rottame non sia stato inavvertitamente introdotto da altra fonte.
Quando due o più rottami che portano tali segni sono coinvolti diventa molto meno probabile che tale "contaminazione" possa essere accaduta, e diversamente, è più attendibile che la traccia conduca a un'esplosione.
La seguente lista di punti ricapitola i vari passi delle prove ottenute a Fort Halstead sin dal nostro primo interessamento alle indagini nel 1988. I punti non sono necessariamente in ordire, ma noi crediamo che tutti indichino un'esplosione. Essi sono stati rutti ampiamente descritti nei 4 rapporti DRA. Inclusa inoltre c'è una lista o sommario dei relitti che mostrano la traccia sopra menzionata insieme con i loro numeri di riferimento. Includiamo anche delle note su tutti i vari tipi di segni trovati e sulle prove giustificative.
1) Frammenti di metallo 6-4M e 52-lM
Questi frammenti, Figure 1 e 2, mostrano entrambi erosioni da gas e margini arrotolati, che sono di per se stessi già segni affermativi. Questi frammenti testimoniano un'esplosione.
Potrebbe essere possibile trovare ulteriori segni d'esplosivo, e quindi suggeriamo un riesame del frammento di metallo 10-5M, mostrato nei due fotomontaggi, Figure 3 e 4. Separata dalla piccola area di possibile erosione di gas, (vedi Figura 4) sembra che l'area celata dentro la regione piegata dovrebbe essere riesaminata a causa del perché siano presenti in questo punto erosioni di gas e crateri. Lo schiacciamento e la piegatura meccanici si pensa che siano avvenuti susseguentemente all'espulsione dal punto dell'esplosione. Questo è suggerito dal taglio del frammento.
E' comprensibile che ci siano state delle tracce conducenti a dei dubbi riguardo l'autenticità di uno dei frammenti di metallo di cui sopra. Questo non influirà sulle conclusioni fornite da un singolo inoppugnabile segno testimone. Naruralmente maggiori sono i rottami aventi questi segni, maggiore e la probabilità di un collegamento.
Una copia originale delle note del libro di laboratorio e di una trascrizione e inclusa per tutti questi frammenti di metallo in modo da sostenere la loro continuità come prova. E' chiaro da queste note che due frammenti di metallo erano presenti nella borsa marcata S-4M, e ciò non era inusuale. La susseguente borsa 6-5M per esempio, né contiene tre. Se questi frammenti, 6-4M e 52-1M, si pensano appartenenti ai relitti del I-TIGI (e noi al DRA pensiamo che ciò sia vero) allora nessuna teoria che non includa un'esplosione può essere espressa. Cosi la presenza nei relitti anche di uno solo di questi frammenti entrambi i quali presentano due segni, può essere vista come prova inoppugnabile che un tale evento accadde.
2) Rottami del Bagagliaio N. V2, V3, V5, V8 e V9
La prova affermativa che sostiene la presenza di un'esplosione fu trovata nell'ammasso globulare di fibre ai margini dei piccoli buchi in cinque pezzi del bagagliaio. Questo effetto e ben documentato ed indica che frammenti ad alta velocità potrebbero derivare da un'esplosione, passata attraverso il materiale del bagagliaio.
3) Vestito della bambola Rottarne N.24/4 (RARDE N.24/4) Vostro Numero Reperto ci è sconosciuto.Similarmente, due piccoli buchi mostranti l'effetto globulare furono osservati anche sul tessuto di una bambola. Questo vestito era di particolare interesse poiché aveva impresse sopra di esso le impronte di tessuto di un'altra fonte (un tessuto rosa che era stato forzato nella tessitura del materiale dell'abito). Questo effetto può essere causato solo da un'esplosione! Alcune micrografie SEM del tessuto rosa impresso sull'abito sono mostrate nelle figure 5-12. E' stato suggerito da un membro della commissione durante la discussione che questo rottame venne recuperato dalla "sbagliata area dei relitti". Comunque c'è traccia, come mostrato dai depositi di calcio sul materiale, p.29 penultimo paragrafo nel primo rapporto RARDE, (vedi spiegazione p. 38) che si impigliò sui cavi nel fondo marino. Sembra perciò ragionevole concludere che il vestito della bambola potrebbe essersi impigliato nei cavi e trascinato con il relitto principale della cabina invece di essere espulso con i primi pezzi di materiale poiché si era allontanato dal velivolo. In ogni caso la traccia di esplosione che presenta non puo essere ignorata ovunque esso venne ripescato.
4) Panno Nero N. 1395
Infine c'è la trccia delle singolari fibre globularizzate sul panno nero discusse sul nostro ultimo rapporto. Anche se non comprovato da test esplosivi, non abbiamo avuto successo nel riprodurre pienamente questo effetto con ogni tecnica di laboratorio. Tutti i risultati che abbiamo ottenuto indicano che il raggio di calore fu più veloce di quello che puo essere raggiunto anche da un laser e che l'effetto e transitorio, a causa dell'alta velocità del calore per es. di più breve durata di un'esplosione d'aria calda o di ogni altro metodo disponibile di calore rapido. Gli esperimenti laser comunque furono quelli che più si avvicinarono nel riprodurre l'effetto.
In aggiunta altre possibili indicazioni includevano:
i. Cuscini dei sedili. Rottami n. C5, C6, C22, C31 e C43
Questi campioni erano nella forma di campioni di panno aventi dei buchi. Le fibre intorno ai buchi avevano dei margini globulari. Il materiale del quale il panno era atto era un misto di lana e fibre sintetiche.
Sebbene questi campioni contenessero fibre in lana che si ingrossano e si carbonizzano, e l'effetto su di essi non può essere separato da quello del colore, eg. dagli orli delle sigarette le fibre di composizione sintetica hanno orli globulari, v. Figura 125 del nostro 1° rapporto. (Rottame n°43).
ii. Legatura sedile posteriore. Rottame N. FSB-M1/1 Fibre con Estremità Globulari. Filo rosso attaccato al gancio del Sedile. Schienale N.16
Non lo sono le fibre globularizzate, le segnature sul vestitino, le schegge penetrate nei cuscini e negli schienali, il disco metallico perché - per le ragioni ampiamente esposte innanzi - riconducibili a cause diverse dalla proiezione di frammenti esposti a esplosione.
Non lo sono neppure i frammenti al punto a) e i residui di esplosivo, per la possibilità di manipolazioni o errori nella repertazione.
Queste conclusioni sono solo in parte condivise dai requirenti.
La relazione peritale evidenzia come gli elementi su indicati sono tutti concentrati in zone (cabina passeggeri e bagagliai) che non sono in alcun modo compatibili con la localizzazione di un esplosione nella toilette, che invece sarebbe dimostrata dall'esame delle deformazioni patite dagli elementi strutturali di tale parte del velivolo.
Le estremità delle fibre non erano completamente attendibili, essendo solo parzialmente globularizzate, ma richiamavano quelle prodotte dai frammenti viaggianti a velocità intorno a me viene dimostrato nei nostri esperimenti incendiando il materiale del tappeto.
iii) Disco d'Ottone (RARDE N.33) Numero Reperto sconosciuto. Effetto "Sbucciatura d'arancia"
Questa traccia viene spiegata da Eric Newton (v. referto 4 nel nostro 1° rapporto). Non abbiamo nessuna prova di prima mano che la mostri come un segno.
In conclusione, noi crediamo che ci sia la prova schiacciante che avvenne un'esplosione. Siamo a conoscenza delle opinioni di Frank Taylor ed altri riguardo ad una esplosione nella toilette. Le nostre scoperte sui frammenti ecc. non concordano con questa teoria, ma nessuna chiara traccia di esplosivi fu trovata nei rottami della toilette che furono esaminati al DRA.
Il DRA allega un "Summary of evidente" delle prove raccolte direttamente nei suoi laboratori:
"Oggetti esaminati presso il DRA e ritenuti mostranti di un'esplosione:
1. Frammento metallico 6-4M. Gas-wash e rolled edges
2. Frammento metallico 52-1M. Gas-wash e rolled edges
3. Vestito di bambola. Intrusione di frammenti di diversa origine
Oggetti che portano indicazioni positive che essi sono stati in prossimità di un'esplosione:
1. Bagaglio. Reperto n. V2. Penetrazione con formazione di fibre globularizzate.
2. Bagaglio. Reperto n. V3. Penetrazione con formazione di fibre globularizzate.
3. Bagaglio. Reperto n. V5. Penetrazione con formazione di fibre globularizzate.
4. Bagaglio. Reperto n. V8. Penetrazione con formazione di fibre globularizzate.
5. Bagaglio. Reperto n. V9. Penetrazione con formazione di fibre globularizzate.
6. Vestito di bambola (due fori). Reperto n. 24/4. Penetrazione con formazione di fibre globularizate.
7. /11. Copertura dei cuscini (C5, C6, C22, C31, C43), tutte contenenti piccoli fori o penetrazioni alle sommita dei quali le fibre sintetiche hanno terminazioni globularizate. Questa caratteristiche è prodotta solo dalla rapida rottura delle fibre...."
A questi elementi il DRA aggiunge la rilevazione di fibre globularizzate in maniera anomala, rispetto a quelle tipicamente riscontrate nei casi di esplosione, sui di un panno nero.
Non si può non concordare con le conclusioni del Collegio sul punto, anche se - come si vedrà - a parere di questo Ufficio non vi sono neppure elementi certi dell'esplosione nelle toilette.
Il punto davvero delicato è che gli elementi indicativi di un'esplosione, che si sono sopra ricordati, sono anche tra loro incompatibili, così come sono incompatibili con lo stato della cabina passeggeri e dei vani bagagli.
Della fusoliera, degli arredi, dei bagagliai sono state recuperate ampie parti e ben rappresentative dell'intero. Su di esse sono state condotte le più accurate analisi, anche da parte di Collegi peritali diversi e da Enti italiani e stranieri. Nessuno di questi - neppure il DRA - ha individuato segni di esplosione, diversi da quelli che si sono descritti (il DRA anche i fenomeni di quilting in una zona della fusoliera, di cui s'è a lungo discusso in altra parte di queste requisitorie). Tanto che coloro che hanno sostenuto comunque l'ipotesi dell'esplosione di un ordigno a bordo dell'aereo, hanno dovuto ipotizzare una carica nuda (cioè senza rivestimento - ma anche senza timer e detonatori?) e di peso assai modesto. Ciò nonostante, nessuna collocazione dell'ordigno vale a giustificare contemporaneamente le tracce "irrefutabili" di un'esplosione; e questo, a prescindere dalla possibilità che un ordigno cosi descritto potesse determinare i rapidissimi effetti devastanti che si sono accertati.
Posto che almeno una valigia su cui fu trovato l'esplosivo e altre su cui furono rilevate tracce di penetrazione ad alta velocità dovevano necessariamente trovarsi nel bagagliaio, non potrebbe non ipotizzarsi un'esplosione in detto vano. Questo potrebbe giustificare forse anche gli indizi ricavabili dal cestito di bambola (benché l'oggetto sia stato trovato nella cabina pilotaggio) ma certamente non i frammenti 6-4M e 52-1M, per la loro composizione chimica.
Il punto non è tanto quello della incompatibilità di quelle prove con la localizzazione di un ordigno nella toilette, quanto nella loro reciproca incompatibilità.
Gli unici oggetti che mostrano segni davvero inconfutabili dì essere stati esposti a un'esplosione sono i frammenti 6-4Mii e 52-1M.
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