L'APPROCCIO "UFOLOGICO"    

C'è poco spazio nel panorama scientifico attuale per una serena anlisi del fenomeno rappresentato dagli UFO. Da una parte la scienza ufficiale si ostina a rifiutare di ammetterne l'esistenza, ignorando i fatti quando non riesce ad accampare nessuna spiegazione ("Parleremo solo quando avremo capito"). Dall'altra ci sono i mitomani appartenenti alla frangia pazzoide dell'ufologia, come il tristemente noto George Adamski ("Ho amato una venusiana con tre seni"). Collocarsi nel mezzo di questi due atteggiamenti non è sempre facile, specialmente per l'uomo comune che spesso non ha la possibilità di verificare l'attendibilità delle informazioni che gli vengono sottoposte. Si possono però fare ragionamenti di tipo logico e statistico che forse aiutano ad avvicinarsi alla verità.

Cominciamo col dire che l'argomento preferito di chi non crede negli UFO è dire che essi sono il frutto di allucinazioni o fenomeni meteorologici. Da statistiche emesse dall'ATIC (il servizio informazioni dell'aeronautica statunitense) sappiamo però che per circa il 26% degli avvistamenti non è stato possibile fornire una spiegazione attendibile (non erano né palloni sonda, né aerei, né meteore o pianeti, né fenomeni meteorologici o di rifrazione). Inoltre le allucinazioni non abbattono aerei, non lasciano tracce sul terreno, non rischiano di causare una guerra nucleare su scala mondiale. Alle migliaia di lettere, telefonate, telegrammi che nel corso degli anni sono piovuti sul dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, i responsabili hanno risposto attestandosi sulle solite posizioni: "Non esistono dischi volanti," recita un comunicato. "Si tratta unicamente di montature e di illusioni ottiche". E se il pubblico non ne è convinto, le alte sfere militari lo sono ancor meno: dopo la morte del capitano Mantell (ne parleremo in seguito), nel 1948, fu varato dall'ATIC nel massimo segreto il Project Sign, divenuto Project Grudge l'11 Febbraio 1949 e Bluebook nell'estate del 1961, per terminare nel tardo 1969. Dobbiamo allora credere che per 21 anni siano stati spesi fondi federali per dar la caccia alle allucinazioni? Noi riteniamo più probabile che si tratti di qualcosa di diverso, qualcosa che ha indotto gli alti gerarchi militari degli Stati Uniti ad aprire una seria e segretissima indagine.

Nel primo pomeriggio del 7 Gennaio 1948 un gigantesco oggetto volante a forma di disco venne avvistato dapprima sul centro di Madisonville, nel Kentucky, poi da migliaia di persone su tutto il territorio nordamericano. Mezz.ora più tardi lo strano apparecchio sorvolava l'aeroporto militare di Godman, non lontano da Fort Knox. Poiché in quel momento il capitano Thomas Mantell si trovava nelle vicinanze con altri tre piloti, fu mandato ad indagare. "Ho avvistato la cosa. Sembra sia di metallo ed è gigantesca. Adesso comincia a salire... E' ancora sopra di me, vola alla mia velocità o un pò più forte. Ora salgo a seimila e mezzo. Se non riesco a raggiungerla, rinuncio all'inseguimento". Queste furono le ultime parole di Thomas Mantell. Il giorno dopo il suo apparecchio venne rinvenuto a circa 130 Km dall'aeroporto, ridotto ad un'infinità di rottami informi.

L'interesse delle masse per gli UFO, o per i dischi volanti come venivano allora chiamati, si è destato nel 1947, dopo il famoso avvistamento di Kenneth Arnold su Mount Rainer. In realtà però gli UFO non sono affatto una novità. Nel passato recente possiamo ricordare i foo fighters, specie di globi luminosi che accompagnavano spesso gli aviatori nelle loro missioni durante la Seconda Guerra Mondiale. Entrambi gli schiaramenti credevano che fossero armi sperimentali del nemico, e grande fu lo sconcerto quando si scoprì che non appartenevano a nessuna delle parti. Andiamo più indietro: nell'antichità e nel Medioevo portenti e oggenti volanti erano considerati più o meno come un dato di fatto, non esistendo un traffico aereo dell'uomo con cui confonderli. In un documento risalente all'antico Egitto si parla di immensi cerchi di fuoco che calarono una sera dl cielo. Gli Assiri vedevano tori volanti, gli antichi Greci e gli Arabi vedevano cavalli volanti, i ricchi Persiani credevano di vedere tappeti volanti. I bellicosi Romani scorgevano invece scudi, lance volanti ed intere battaglie nel cielo. Quando il mondo antico si cristianizzò le visioni aeree diventarono croci di fuoco ed altri segni minacciosi di rovina. Con il Rinascimento gli UFO divennero galere e caravelle; quando poi in Francia cominciarono i primi esperimenti con i palloni aerostatici si videro immensi globi fluttuare nell'alto dei cieli.

Verso la fine dell'Ottocento osservatori relativamente moderni iniziarono a descrivere gli UFO come fusi e sigari volanti e poi come aeronavi che si spostavano a fantastica velocità. Fu solo nel 1947 che gli UFO ricevettero il nome di dischi o padelle volanti. E' possibile che queste siano tutte descrizioni dello stesso fenomeno, distorte dalla tendenza a vedere ciò che ci aspetta di vedere. In fondo, se un antico cinese vedesse un aereo di linea come credete che lo descriverebbe? Quasi certamente racconterebbe di aver visto un drago volante o qualcosa del genere.

Pare quindi ragionevole ammettere che gli UFO, qualsiasi cosa siano, esistono da molto tempo e non sono il frutto della fantasia di una civiltà a corto di miti. Il fatto che la loro comparsa abbia scatenato ondate di mitomani e di gente pronta a carpire la buona fede altrui è un'altro discorso, più proprio alla sociologia che all'argomento che stiamo trattando qui. Nel 1952 i misteriosi UFO vibrarono un brutto colpo ai sedicenti scettici del Pentagono. Alle 0.40 del 21 Luglio un addetto al radar dell'aeroporto di Washington notò sullo schermo alcune "bollicine" che si muovevano con straordinaria rapidità. Avvertì subito il caposervizio, Harry Barnes, il quale - visto che alcune di quelle bollicine si abbassavano insistentemente sulla Casa Bianca e su altre zone "tabù" - richiese l'intervento della caccia di emergenza del Delaware. Quando, alle tre del mattino, gli apparecchi comparvero, gli UFO si eclissarono, per rispuntare non appena gli aerei si allontanavano. Gli UFO volteggiarono nel cielo della capitale fino alle 5.30 e furono visti da migliaia di cittadini. Ancora una volta le autorità parlarono di allucinazioni collettive, di fulmini globulari, di illusioni ottiche. Ma le illusioni non lasciano tracce radar, né i fulmini volteggiano nell'aria a ciel sereno.

I fenomeni che sfidano le spiegazioni forniteci dalle autorità non sono pochi, e nel corso degli anni parecchi oggetti strani di provenienza sconosciuta ci sono capitati tra le mani. Il 23 Giugno 1971 cadde sulla Nuova Zelanda una grandinata molto insolita. Era formata da sfere del diametro di 37 mm e del peso di 143 grammi. I testimoni riferirono che al momento della "pioggia d'acciaio" il cielo era sereno e non c'era alcun aereo visibile. Secondo il giornalista Ito De Rolandis "le biglie, simili a quelle che noi adoperiamo per i cuscinetti a sfere, ma più piccole, meno levigate, erano cadute per un raggio di 80 Km, provocando ovunque seri danni. Nessun uomo ne rimase vittima: solo una donna, Elizabeth Games, riportò una ferita ad un orecchio". Il governo inglese, volendo vederci chiaro, fece analizzare le biglie. Gli esperti di Canterbury stabilirono che il materiale che le costituiva aveva le stesse caratteristiche di un acciaio comunemente prodotto in Unione Sovietica. Il governo della Nuova Zelanda chiese spiegazioni con una nota diplomatica a Mosca, nella quale domandava come mai venissero compiuti tali esperimenti sul territorio di una nazione che aveva sempre mantenuto cordiali rapporti con l'URSS. La risposta del Cremlino, resa pubblica mediante l'agenzia Tass, recitava: "Non sappiamo assolutamente di cosa state parlando. Noi non gettiamo dagli aerei sfere d'acciaio. Respingiamo pertanto la nota della Nuova Zelanda, sottolineando che la cosa non concerne il nostro paese, né si riferisce a studi che l'Unione Sovietica possa condurre altrove". Da dove provenivano allora le biglie? Secondo gli esperti di Canterbury, per sparpagliarsi su un'area tanto vasta le biglie dovevano essere state lanciate da un'altezza di 200.000 metri. Ma quale apparecchio può raggiungere simili altitudini (specie nel 1971)?
Questo è solo uno degli esempi che potremmo citare, ma ci basta per conlcudere che l'uomo si è già trovato di fronte a oggetti la cui origine e composizione è sconosciuta. Per non parlare di eventi assolutamente inesplicabili coinvolgenti intere popolazioni, come il grande buio di New York.

Il 5 Novembre 1956 avvenne negli Stati Uniti un misterioso incidente la cui natura non è mai stata veramente chiarita. Improvvisamente la corrente elettrica venne a mancare in otto interi stati della costa nord-orientale, serviti da un sistema unico: New Hampshire, Vermont, New Jersey, Rhode Island, Connecticut, Massachussets, New York, Pennsylvania e parte della provincia canadese dell'Ontario. Si scatenò il finimondo: la metropolitana imprigionò migliaia di persone sottoterra, gli ascensori dei grattacieli erano bloccati, il riscaldamento è cessato, nelle strade si sono creati enormi ingorghi che hanno presto reso impossibile ogni movimento. In una vivace corrispondenza Auro Roselli, del Giorno, riferì: "Si tratta di un guasto in una stazione relè autocomandata presso Niagara, dicevano i transistor. 'Possibile che basti ad oscurare un quinto dell'America?' pensava la gente.

'La corrente tornerà tra mezz'ora,' comunicava il presidente della Consolidated Edison. 'Sarà, ma se foste al suo posto, che cosa fareste?' pensava la gente, e si scambiava pareri nei portoni, alle fermate dell'autobus, negli atri delle stazioni della metropolitana, là dove le tavole calde con le loro candele davano un certo senso di sicurezza. Che cosa fareste voi se sapeste che la luce non tornerà per almeno tre, quattro o (ipotesi impensabile) cinque ore? Lo annunziereste? Per dar modo a comunisti, nazisti, musulmani neri, angeli dell'inferno, Cosa Nostra, Minutemen, Ku-Klux-Klan, di organizzarsi e prendere vantaggio della situazione? Al buio tutte le organizzazioni antiamericane si stavano ingrossando, assieme ai dubbi che le autorità dicessero la verità. Che fareste voi se questa volta fossero sul serio i marziani? Lo direste? No di certo, per non provocare il panico. Direste che si è guastato qualcosa dalle parti di Niagara".

Uno dei maggiori esperti astronautici statunitensi, Haley, dichiarò: "Se i sovietici dovessero aver davvero scoperto il sistema per 'capovolgere' un campo magnetico, sarebbe tutto possibile, anche mettere fuori uso le reti di comunicazione e illuminazione. Russi e americani lavorano a questo problema; sono però sicuro che né i primi né i secondi sono ancor giunti a riusultati positivi". E se "qualcun altro" ci fosse riuscito? Il 23 Settembre 1964 mentre un "disco volante" (fotografato da molti) volteggiava sulla città di Cuernavaca (Messico) si verificarono tre interruzioni nell'erogazione della corrente elettrica, sulle quaqli ci espresse in questi termini: "Non c'è stato alcun guasto: la corrente se n'è andata ed è ritornata da sola, senza una ragione spiegabile".Il 4 Dicembre 1965, neppure un mese dopo il Grande Buio, a partire dalle 19.58 si creava per quasi due ore "un'enorme macchia d'oscurità larga quasi 400 Km, comprendente la metà meridionale del Nuovo Messico fino a Soccorro e al Llano Estacado, e l'estremità occidentale del Texas, fino a El paso e Ciudad Juarez".

Il giorno prima era toccato a tutta la regione orientale dell'Olanda, rimasta al buio per due ore dalle 23.30. "Rimangono da spiegare le cause che hanno provocato l'incidente," scrisse un giornale, "poichè si è trattato, secondo l'ammissione di alcuni tecnici, di un fatto quanto mai singolare: una serie di interruttori che 'facevano i capricci', ossia scattavano, interrompendo i circuiti, e rifiutavano di restare in posizione quando venivano azionati a mano". L'8 Gennaio 1966 restarno al buio vaste regioni del Sud Italia, e dal 2 Febbraio toccò, per tre sere consecutive, a Novara.
Un incidente ben più grave avvenne il 20 Febbraio 1971. Mai come quel giorno la guerra atomica mondiale è stata vicina: una guerra breve, rapida, enormemente distruttiva, combattuta a colpi di telex che danno 'luce verde' ai sottomarini Polaris, a colpi di parole d'ordine che autorizzano i giganteschi reattori del SAC a raggiungere gli obiettivi nemici. Il tutto nel giro di due-tre ore. La causa? Una perturbazione dallo spazio, una forza misteriosa che ha investito i responsabili dei servizi di sicurezza, probabilmente quello stesso "qualcosa" che quaranta giorni dopo tornò a gettare New York nel buio più fitto.

Ma andiamo con ordine. La mattina del 20 Febbraio 1971 il soldato William Joe Eberhardt scese nelle viscere del NORAD (North American Air Defense Command, un installazione militare ricavata nell'interno della Cheyenne Mountain ed in grado di resistere all'impatto di una bomba all'idrogeno) come al solito. Eberhardt lavora da parecchi anni per il NORAD ed è considerato serio ed efficente, Per questo il suo compito è delicatissimo: è uno degli addetti al sistema d'allarme. Tra i suoi noiosi compiti c'è anche una piccola esercitazione: ogni mattina Joe deve prendere una banda perforata, inserirla in una telescrivente e premere un bottone. La banda perforata trasmette un messaggio a tutte le telescriventi d'America e dice: 'Questa è una prova destinata a controllare il perfetto funzionamento delle telescriventi'. Quel Sabato, alle 7.30, il nostro uomo inserì la banda perforata e trasmise la solita comunicazione. Che cosa avvenne? Semplicemnete che tutte le telescriventi degli Stati Uniti ricevettero questo drammatico messaggio: 'Attenzione! Qui centro NORAD. Stato d'allarme generale. Emergenza. Attenzione, attenzione!' L'allarme scatenò la confusione nella rete missilistica dell'Alasca, del Canada, del Colorado. Furono scoperte le rampe mimetizzate dei missili, le ogive puntate verso il cielo. Gli alti comandi militari si collegarono con la Casa Bianca, in attesa che il presidente premesse il bottone rosso, dando il via al conflitto. Per fortuna non accadde niente. In un primo momento si incolpò dell'accaduto il soldato Eberhardt: messo sotto processo, dimostrò che non avrebbe potuto sbagliare.

La banda perforata è sempre la stessa, il meccanismo di trasmissione è molto semplice e per tramettere un messaggio falso il soldato Joe si sarebbe dovuto di una macchina speciale, a lui inaccessibile, per perforare un'altra banda. Durante l'inchiesta si venne a sapere che il NORAD è dotato di particolari apparecchiature: se una massa radioattiva si avvicina alle coste americane il messaggio d'allarme viene trasmesso automaticamente. Quel giorno ci fu dunque un improvviso aumento della radioattività? 'No,' afferma il dottor Lee Badester, direttore del centro di Oak Ridge. 'Su tutto il territorio nazionale e su buona parte del Canada e dell'Alasca il nostro istituto di rilevamento MAKOS ha installato delle sonde, e non abbiamo mai avuto registrazioni che si allontanino sensibilmente dalla normalità'. Ed ecco che mentre sondaggi, inchieste, missioni spinistiche sono in pieno svolgimento, New York ripiomba nel buio. I trasformatori si rifiutano di funzionare, nei cavi la corrente non circola, gli alternatori delle centrali girano normalmente ma dagli indotti non esce neppure un misero volt. Un esercito di tecnici viene mobilitato, inutilmente. "C'è una sola spiegazione," afferma Mark Flyght, "che cioè si sia avvicinata una massa magnetica così grande e così potente da neutralizzare il campo magnetico degli alternatori, dei relè, dei trasformatori, di tutto l'impianto elettrico e di utenza della città". E' possibile? "No," risponde il dottor Steve R. Parana. "Nessuna nazione al mondo possiede un apparato capace di sprigionare una simile forza". Del fenomeno si parla anche negli uffici della CIA incaricato dell'indagine sul soldato Joe. Il colonnello Mike Douglas telefonò al capo servizio assistenza radar del NORAD e chiese: "Se invece della massa radioattiva si fosse avvicinata alle vostre sonde una massa di una potenza magnetica enorme, l'allarme sarebbe scattato ugualmente?" "Ritengo di si," rispose l'esperto. "Una massa magnetica di elevata potenza provoca uno squilibrio degli elettroni pari ad un flusso radioattivo". Naturalmente nessuna potenza sulla Terra può generare tali fenomeni magnetici. E se "qualcun altro"...