Nei primi mesi del 1996 il mercato della carne bovina
ha subito il peggiore tracollo mai riscontrato in Europa, legato, come
si sa, al problema della "sindrome della mucca pazza" nota
anche come BSE.
I media diffusero allora notizie allarmanti a riguardo di una malattia
misteriosa che in Inghilterra faceva "impazzire" i capi
bovini e che molto probabilmente si rendeva responsabile della morte
di una decina di persone decedute con sintomi di malattia cerebrale.
La malattia dei bovini è conosciuta dai veterinari già da alcuni
anni, ma non è mai stata rilevata la possibilità di trasmissione
della malattia all'uomo.
In Italia la "mucca pazza" si è manifestata in
pochissimi casi
Gli episodi di mortalità di alcune persone nel Regno Unito hanno
risollevato il problema, ma si tratta di una malattia per molti versi
ancora misteriosa. Nell'uomo si è manifestata come "variante
giovanile" di una patologia conosciuta fin dal 1920 come malattia
di Creutzfeldt-Jacob, che colpisce di solito persone dell'età media
di 60 anni con una frequenza inferiore a un caso ogni milione di
persone.
Ciò che si è osservato in Inghilterra è stato l'aumento dei casi
clinici di malattia nei bovini contemporaneamente al manifestarsi
della forma giovanile in persone dell'età media di 29 anni. Non è
però mai stato dimostrato un collegamento, cioè a tutt'oggi non si
può assolutamente dire che ci si può ammalare di "mucca
pazza" mangiando la carne di bovini malati.
La malattia è del tutto particolare soprattutto per quanto riguarda
la sua origine, ancora in discussione. Sembra che I'agente causale sia
un "prione", cioè una proteina normalmente prodotta
dall'organismo umano e animale, che ad un certo punto, per cause
ignote, diventa responsabile di una malattia clinicamente evidente.
Coloro che sostengono la possibilità di trasmissione dei prioni
dall'animale all'uomo dicono che i prioni bovini possono diventare
pericolosi per le persone per via alimentare, insediarsi nel sistema
nervoso umano e provocare la malattia.
Questo oggi non è ancora stato dimostrato, ma la cosa più importante
è che i prioni sono stati cercati in tutti i tessuti dell' organismo
bovino e sono stati trovati nel sistema nervoso centrale (cioè
cervello e midollo spinale), ma mai nei tessuti che compongono la
carne che mangiamo.
A titolo precauzionale sono state prese delle misure di controllo.
Sono state vietate le importazioni di bovini vivi e di carne dai paesi
più colpiti dalla malattia dei bovini, come Inghilterra e Svizzera.
I bovini provenienti dalla Francia, da cui l' Italia importa molti
capi da ingrasso, arrivano in "vincolo sanitario", possono
cioè uscire dall'allevamento italiano di destinazione solo per andare
al macello. Una volta macellati, dalle carcasse vengono asportati i
tessuti nervosi che eventualmente possono albergare i prioni, cioè
cervello, midollo spinale e occhi.
In ogni caso si possono importare animali solo da allevamenti francesi
in cui da almeno sei anni non si manifestano casi di BSE. Sei anni è
infatti un periodo molto ampio in cui c'è ogni possibilità di
manifestazione della "mucca pazza" eventualmente in
incubazione.
Le misure di contenimento e i rigidi controlli dei veterinari di stato
italiani garantiscono la provenienza dei bovini solo da allevamenti
privi di pericolo. In ogni caso, gli allevamenti italiani sono oramai
tutti costantemente controllati.
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