Cerchiamo di capire innanzi tutto cosa vuol dire calcolare un limite
di una funzione.
Quando si calcola il limite:

si intende studiare il comportamento della funzione
quando x è "vicino a x0"; questa precisazione è importante in
quanto bisogna avere ben presente che il calcolo del limite si
disinteressa completamente di quello che accade alla funzione f(x)
quando x = x0. Questo concetto è molto difficile da
comprendere, ma forse un esempio può essere d'aiuto. Consideriamo la
funzione:

Se provi a disegnare questa funzione dovresti avere una
retta con un "buco" in x = 2.
Ora ci domandiamo qual è il limite di f(x) per x che
tende a 1. La risposta dovrebbe essere abbastanza semplice. il limite è
3.
Ma quanto vale il limite di f(x) per x che tende a 2?
Se hai intenzione di rispondere vale 0 (anch'io ho
risposto così la prima volta che ho visto questo esempio!) soffermati un
momento su quello che abbiamo detto prima.
Il limite della funzione non dipende da quanto vale la
funzione in x0 ma da come si comporta la funzione nei punti
vicini a x0.
Poiché nel nostro esempio la funzione, per punti vicini
a x0, vale x + 2 allora il limite per x che tende a
x0 è 4.
Il calcolo dei limiti si basa sui seguenti risultati dell'analisi
Matematica:
- i teoremi sulle operazioni sui limiti (ad esempio: il limite di
una somma è pari alla somma dei limiti, ecc.), che qui non vengono
elencati in quanto si trovano su tutti i libri di testo;
- il teorema sulle funzioni continue, che dice che se una funzione è
continua allora il limite si ottiene semplicemente sostituendo il
valore di x0 al posto della x.
Se ora consideri nuovamente l'esempio iniziale, ti
accorgerai sicuramente che il teorema sulle funzioni continue non può
applicarsi quando x0 = 2. Questo accade perchè la funzione
data non è continua in x0!
Come esempio calcoliamo il limite:

Si tratta di una funzione continua e quindi il limite
si ottiene semplicemente sostituendo 5 al posto della x ottenendo
110.
Le cose non sono sempre così facili. Spesso,
sostituendo x0 al posto della x si ottiene una forma
indeterminata (detta anche forma di indecisione) nel senso che non è
possibile dire quanto è il limite. Sul tuo libro di testo troverai
senz'altro l'elenco completo delle forme indeterminate. Quando ci si
trova davanti a una forma indeterminata ciò non vuol dire che il limite
non esiste, ma semplicemente che la semplice sostituzione di
x0 a x non è sufficiente a risolvere il calcolo.
Supponiamo di voler calcolare il limite:

Se sostituiamo al posto della x il valore 1 otteniamo
la forma indeterminata 0/0. Infatti sia il numeratore che il
denominatore tendono a zero e applicando il teorema sul limite di un
rapporto si ottiene appunto 0/0. Dunque questo metodo di risoluzione non
ci aiuta.
Cosa succede se al posto della x mettiamo 1,1? Io l'ho
calcolato con la calcolatrice e ho ottenuto: 2,1.
Ripetiamo la stessa operazione con x = 1,01. Si ottiene
2,01.
Con x = 1,001 si ottiene 2,001.
Si noterà che x sta tendendo a 1 mentre f(x) sembra
tendere a 2. Ciò accade per punti via via più vicini a x = 1. Ricordando
che il calcolo del limite si disinteressa di cosa accade proprio in
x0 (in questo caso x0 = 1) ma tiene conto di
quello che accade in punti vicini iniziamo a sospettare che il limite
dell'esempio sia pari a 2. Per dimostrarlo dobbiamo risolvere la forma
indeterminata.
Una forma indeterminata può essere risolta in tre
modi:
- eseguendo delle trasformazioni della funzione data in modo da
semplificarla;
- sfruttando il Teorema del confronto e la conoscenza dei limiti
calcolati in precedenza;
- utilizzando il Teorema di De
L'Hopital
Con riferimento al primo metodo la funzione considerata
nell'esempio si può scrivere (ricordando il prodotto notevole differenza
di due quadrati):

Sritta la funzione in questo modo, si vede che è
possibile operare una semplificazione ottenendo:
f(x) = x + 1
da cui è ora evidente che il limite risulta pari a
2.
Con quanto detto non si pretende di fornire una
risposta esauriente circa il calcolo dei limiti, ma solo una prima
introduzione. Tuttavia i concetti esposti sono quelli fondamentali.