Che
cos'è la contraccezione?
E' quell'insieme di metodi e di
comportamenti che consentono di godere della sessualità, senza
incorrere in gravidanze non desiderate.
E' soltanto negli ultimi vent'anni che in Italia si sono diffusi
i contraccettivi.
I metodi attualmente a disposizione sono diversi, ed è
importante che ogni coppia utilizzi quello che preferisce.
Quale scegliere dunque?
Anzitutto bisogna chiarire tre punti fondamentali.
Il primo punto è che in ogni rapporto sessuale occasionale va
sempre usato il profilattico, perchè così ci si protegge, non
solo dalla gravidanza, ma anche dal contagio di malattie gravi,
quali l'epatite virale e l'AIDS.
Il secondo punto è che il coito interrotto, cioè l'estrazione
del pene per far avvenire l'eiaculazione all'esterno della
vagina, non è un metodo contraccettivo.
Infatti, anche prima dell'eiaculazione vengono emesse alcune
gocce di liquido che possono contenere spermatozoi.
Quindi, sia i rapporti in cui la penetrazione non è completa che
il coito interrotto sono ugualmente rischiosi per quanto
riguarda la gravidanza.
Infine, il primo rapporto sessuale è a rischio come tutti gli
altri.
Al contrario di quanto molti ragazzi credono, è necessario usare
i contraccettivi fin dalla prima volta, anche se la penetrazione
non è completa.
Quindi, attenzione! E' proprio dal primo rapporto che bisogna
ricorrere alla contraccezione.
La
pillola
Come agisce
La pillola è un farmaco composto da due
sostanze simili agli ormoni prodotti normalmente dalla donna
(estrogeno e progesterone), che regolano tutta l'attività del
suo apparato genitale.
La pillola crea una situazione simile a
quella della gravidanza, mettendo a riposo le ovaie e bloccando
l'ovulazione.
Come si usa
Si comincia a prendere la prima
pillola dal 1° giorno delle mestruazioni, seguitando
senza interruzioni a prenderne una al giorno, circa alla stessa
ora, per 21 giorni.
Con le pillole dell'ultima generazione
attualmente in uso, la sicurezza contraccettiva inizia sin dal
primo giorno di assunzione.
Finita la confezione, cioè al termine
delle 21 pillole, si fanno seguire 7 giorni di intervallo e si
comincia una nuova confezione.
Nei giorni di sospensione compare una
mestruazione del tutto simile a quella consueta, a volte più
scarsa e di durata inferiore, generalmente non dolorosa.
Si tenga conto che l'effetto
contraccettivo dura anche nei sette giorni di pausa.
Se ci si dimentica di prendere una
pillola, si cerchi di prenderla prima possibile, non superando
in ogni caso le 12 ore di ritardo; se si supera questo
limite di tempo, si continui ad assumere regolarmente la
pillola, tenendo conto che la sicurezza contraccettiva è minore
e che occorre quindi abbinare un altro metodo contraccettivo
(per esempio preservativo + crema spermicida).
Nei primi mesi di uso della pillola si
hanno a volte leggera nausea, tensione al seno, lieve aumento di
peso, qualche leggera perdita di sangue al di fuori delle
mestruazioni.
Generalmente questi disturbi scompaiono
spontaneamente.
Esistono comunque diversi tipi di
pillole, tutti efficaci allo stesso modo, ma con diverse
combinazioni di ormoni, che consentono al medico e alla donna di
scegliere il tipo più adatto.
Nel caso che la pillola venga assunta
contemporaneamente ad altri medicinali, occorre consultare il
medico, poiché esistono farmaci che possono ridurne l'efficacia
contraccettiva (ad esempio antibiotici, tranquillanti,
antiepilettici carbone vegetale, purganti enrgici, ecc.).
La pillola non deve essere sospesa in
caso di malattia, salvo che su indicazione medica.
In caso di vomito o di forte diarrea,
nel dubbio - cioè -che la pillola non sia stata assorbita, è
bene abbinare un altro metodo contraccettivo, come è stato già
suggerito per le dimenticanze.
E' buona norma non sospendere mai un
metodo prima di averne programmato un altro.
Chi non la deve usare
Prima di iniziare ad usare la pillola
bisogna sottoporsi ad una visita medica, che comprende
anche l'esame del seno.
Esistono infatti alcune
controindicazioni:
- - gravi disturbi dell'apparato
cardiocircolatorio;
- - gravi malattie del fegato;
- - presenza o sospetto di tumori;
perdita di sangue al di fuori delle mestruazioni di natura
non accertata.
Per chi, invece, soffre o ha sofferto
dei seguenti disturbi: frequenti emicranie, alta pressione
arteriosa, vene varicose, asma, epilessia, disturbi psichici
rilevanti, diabete, la pillola non è sempre controindicata, ma
si deve decidere caso per caso se ne è possibile l'assunzione.
L'uso della pillola è sconsigliato anche
alle adolescenti se non è ancora perfettamente avvenuta una
completa maturazione del sistema ipotalamo-ipofisario.
Dovrà essere il medico a stabilire se e
quali analisi debbono essere fatte prima di iniziare l'uso della
pillola e durante il trattamento; in questo modo si possono
prevenire eventuali effetti collaterali.
E' bene eseguire sempre un pap-test
o un PAPNET.
La pillola non provoca né cancro, né
vene varicose, né riduzione della fertilità dopo la sua
sospensione, né parti gemellari, diversamente da quanto
affermano le campagne allarmistiche che si ripetono
periodicamente a proposito di questo contraccettivo. Ben più
gravi sono i rischi dovuti a numerose gravidanze o a ripetuti
aborti.
Dopo un aborto si può cominciare a
prendere la pillola dal 1deg. giorno dalI'intervento.
Secondo gli ultimi studi, la pillola
presenta i seguenti effetti benefici:
- - riduzione o assenza virtuale (per
soppressione dell'ovulazione) di:
- 1) cisti ovariche funzionali
(follicolari e luteiniche)
- 2) tensione premestruale
- 3) dismenorrea e dolori pelvici nel
periodo ovulatorio
- 4) rischio di cancro ovarico
- - riduzione di incidenza di
gravidanze extrauterine
- - riduzione del sangue mestruale
con conseguente minore rischio di anemia ferro-priva
- - minore incidenza di menorragie,
perdite intramestruali e di irregolarità delle mestruazioni
- - protezione dall'artrite
reumatoide, dalle malattie infettive pelviche e dalla
salpingite
- - riduzione del 50% dell'incidenza
del cancro endometriale
- - riduzione del 50% della comparsa
di mastodinia, di noduli benigni della mammella e di
mastopatia fibrocistica
Sicurezza
La pillola è praticamente sicura al 100%; i
rari casi di fallimento sono dovuti in genere ad errori nell'uso
del contraccettivo.
Controlli
Il primo controllo medico, effettuato dopo
tre mesi di trattamento, è utile per verificare la comparsa di
eventuali effetti collaterali, il carattere delle mestruazioni,
il peso corporeo, la pressione arteriosa.
Inoltre, dovranno essere ripetuti
l'esame obiettivo generale, I'esplorazione vaginale e l'esame
del seno. In seguito è sufficiente un controllo ogni sei mesi
circa.
Durata del trattamento
La pillola può essere assunta
continuativamente anche per lunghi periodi di tempo (alcuni
anni), e non sono obbligatorie sospensioni del trattamento
(finestre terapeutiche) nelle donne che non presentino ai
controlli disturbi o complicanze.
Infatti, risulta ormai scientificamente
provato che il rischio di amenorrea post-pillola sia
indipendente dalla durata della sua assunzione, né sono stati
rilevati danni irreversibili a carico del sistema
ipotalamo-ipofisario o delle ovaie.
Comunque non è opportuno sospendere
frequentemente l'assunzione della pillola, oltre che per le
considerazioni suddette, anche per il fatto che, in questa
eventualità, I'organismo è costretto ogni volta ad adattarsi
alla somministrazione ormonale; inoltre, durante la pausa vi è
un aumentato rischio di gravidanza.
La
pillola del giorno dopo
Nonostante ci sia stata
in Italia, negli ultimi decenni, una maggiore informazione sui
temi della contraccezione e della sessualità, sono ancora molte
le donne (soprattutto le più giovani) che ricorrono
all'interruzione volontaria di gravidanza.
Diversi fattori contribuiscono a favorire questa situazione: la
disinformazione, una certa immaturità delle coppie, il
fallimento del metodo contraccettivo usato (ad esempio, la
rottura accidentale del profilattico, la dimenticanza di una o
più pillole contraccettive, l'uso di farmaci che possono ridurre
l'assorbimento e quindi l'efficacia della pillola
contraccettiva, lo spostamento della spirale, il non corretto
posizionamento del diaframma, ecc.).
La contraccezione d'emergenza, sebbene non possa e non debba
essere considerata una forma di contraccezione abituale, è una
tecnica capace di porre rimedio a molti "incidenti" o
"situazioni a rischio", e dev'essere considerata una valida
alternativa ad una gravidanza indesiderata o all'aborto
volontario.
Per la contraccezione ormonale "del giorno dopo" (consentita già
da tempo in molti paesi europei) si utilizzavano finora farmaci
contenenti alte dosi di ormoni con notevoli disturbi e rischi
per la salute della donna.
Ora la contraccezione d'emergenza ormonale (approvata finalmente
dal Ministero della Sanità anche in Italia), oltre ad essere
efficace, è priva di significativi effetti collaterali.
Questo documento vuole chiarire le problematiche più rilevanti
della contraccezione d'emergenza (utilizzo, prerogative,
efficacia, eventuali effetti secondari), e rispondere
esaurientemente alle domande più frequenti su questo argomento,
ribadendo che la pillola del giorno dopo non costituisce
certamente un'alternativa alla contraccezione abituale.
Che cos'è
la contraccezione d'emergenza?
Definita anche
contraccezione "del giorno dopo" o contraccezione
"post-coitale", è un metodo contraccettivo occasionale a cui si
ricorre nelle ore immediatamente successive a un rapporto a
rischio. E' quindi una contraccezione che consente di evitare il
ricorso a un'interruzione volontaria di gravidanza.
In quali
casi si può ricorrere alla contraccezione d'emergenza?
Come abbiamo già detto, dopo un rapporto
sessuale a rischio (quindi non protetto) o nelle situazioni di
eventuale fallimento del sistema di contraccezione adottato.
Cos'è la
pillola del giorno dopo?
Si tratta di un nuovo farmaco per la
contraccezione d'emergenza.
Consiste in due compresse, contenenti ciascuna 750 mcg di un
ormone progestinico senza ormone estrogeno associato, e pertanto
privo degli effetti collaterali legati a quest'ultimo. Peraltro,
non ha alcuna controindicazione.
Quando
bisogna prenderla?
La prima compressa va presa il prima
possibile, ma al massimo entro le 72 ore che seguono il rapporto
sessuale a rischio, e la seconda da 12 a 24 ore dopo
l'assunzione della prima.
Quali
sono le probabilità di gravidanza in seguito a un rapporto
sessuale non protetto?
E' stato dimostrato che, per una coppia
di "fecondità standard" (cioè che ha rapporti sessuali in
periodo fertile senza alcuna protezione contraccettiva) questa
probabilità è del 20-25% circa per ogni ciclo.
Come si
può sapere se il rapporto sessuale ha avuto luogo in periodo di
fecondità?
E' impossibile stabilire con certezza se
un rapporto è avvenuto nel periodo fertile della donna. Per
questo è importante, se si vuole evitare una gravidanza,
ricorrere all'uso di una contraccezione sicura. Ci sono degli
elementi che possono aiutare la donna a capire se si trova nel
periodo fecondo, ma sono elementi in genere variabili,
soggettivi e non sempre di facile individuazione, sui quali non
ci si può basare per essere certi che un rapporto è a rischio di
concepimento o meno.
Vediamoli nel dettaglio:
• il periodo in cui è avvenuto il rapporto (se ci si trova a
metà ciclo il rischio è senza dubbio più alto);
• la temperatura basale (cioè la temperatura corporea interna
misurata al mattino per via vaginale o rettale), che di solito
si alza di qualche decimo di grado dopo che l'ovulazione è già
avvenuta, mentre è più bassa nel periodo che precede
l'ovulazione;
• la percezione da parte della donna (e la visualizzazione
tramite lo speculum da parte del ginecologo) di una secrezione
vaginale (detta muco) particolarmente abbondante e fluida
(definita in gergo "a chiara d'uovo") nei giorni che precedono
l'ovulazione;
• sensazioni soggettive (dolore e gonfiore dell'addome, tensione
delle mammelle), a volte avvertite dalla donna in periodo
ovulatorio. E' importante ribadire che si tratta di elementi
assolutamente presuntivi (la temperatura corporea può aumentare
anche per una banale influenza, le secrezioni vaginale anche in
caso di infezioni vaginali) e per questo non possono costituire
un valido parametro di giudizio.
Inoltre, se ci si basa sul calcolo dei giorni fertili (circa 14
giorni prima della mestruazione successiva), è importante
ricordare che l'ovulazione può episodicamente verificarsi in
date inusuali, anche in una donna dal ciclo particolarmente
regolare.
Qual è la
durata della vita dell'ovulo e degli spermatozoi?
Non appena espulso dal follicolo,
l'ovulo viene aspirato in una delle tube. Vi rimane per circa 24
ore, ed è questo il momento in cui è fecondabile. Poi viene
eliminato. Gli spermatozoi, emessi al momento dell'eiaculazione,
dalla vagina risalgono attraverso l'utero, facilitati in questo
cammino anche dal muco particolarmente fluido nel periodo
ovulatorio (nel periodo non fecondo, infatti, il muco è più
denso e perciò ostile alla risalita degli spermatozoi) fino a
giungere nelle tube, dove si trova l'ovulo. Gli spermatozoi
possono sopravvivere anche fino a 5 giorni.
Questa durata di vita relativamente lunga degli spermatozoi
spiega come mai, anche se il rapporto sessuale è avvenuto
numerosi giorni prima dell'ovulazione, possa comunque
verificarsi una gravidanza.
Ci sono
altri mezzi, oltre alla contraccezione d'emergenza, per evitare
una gravidanza indesiderata dopo un rapporto non protetto?
Bisogna sfatare alcune credenze
purtroppo ancora oggi molto diffuse. Occorre, infatti, sapere
che né l'applicazione dopo il rapporto di una crema spermicida
(crema che va inserita in vagina prima di un rapporto e che ha
la capacità di uccidere gli spermatozoi), né - a maggior ragione
- l'acqua e il sapone o una qualunque lavanda vaginale possono
impedire il verificarsi di una gravidanza.
Si può
ricorrere alla contraccezione d'emergenza in qualsiasi momento
del ciclo?
Sì, perché il momento dell'ovulazione è
per lo più quasi impossibile da determinare. Se si vuole avere
così il massimo di probabilità al fine di evitare una gravidanza
indesiderata, conviene fare ricorso alla contraccezione
d'emergenza, qualunque sia il momento del ciclo in cui è
avvenuto il rapporto sessuale.
C'è un
modo per sapere se, non ricorrendo a una contraccezione
d'emergenza, la donna sarebbe rimasta incinta?
No, non c'è. Molte donne pensano
erroneamente che un test di gravidanza eseguito subito o poco
dopo il rapporto possa dare un esito certo: purtroppo non è
così.
Il test di gravidanza, per essere attendibile, dev'essere
eseguito 10-15 giorni dopo il rapporto a rischio. E' chiaro che
non è possibile aspettare così tanto tempo prima di ricorrere
alla contraccezione d'emergenza (in ogni caso la gravidanza
sarebbe già iniziata e non si parlerebbe più di contraccezione,
ma di interruzione della gravidanza).
Qual è
l'efficacia della pillola del giorno dopo?
E' tanto più alta, quanto prima viene
assunta la prima compressa dopo il rapporto sessuale che
potrebbe aver dato luogo a un concepimento. In uno studio
scientifico recentemente realizzato su iniziativa
dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la pillola del
giorno dopo si è dimostrata efficace nel 95% dei casi.
E'
assicurata una contraccezione efficace fino alle successive
mestruazioni?
Certamente no. Questa contraccezione è
efficace soltanto per il rapporto che ha motivato la sua
assunzione. Dev'essere quindi vivamente raccomandato di usare un
altro metodo contraccettivo (spermicida, preservativo,
diaframma) al momento dei rapporti sessuali successivi, fino
all'arrivo delle mestruazioni. Sarà poi necessario prendere in
considerazione una contraccezione regolare e sicura.
Se si
sono avuti rapporti consecutivi, la tecnica è ugualmente
efficace?
Sì, come tutte le altre forme di
contraccezione d'emergenza, questa è efficace anche dopo uno o
più rapporti consecutivi, a condizione che i rapporti abbiano
avuto luogo nelle 72 ore che precedono la somministrazione.
Al contrario, i metodi contraccettivi d'emergenza non sono
efficaci quando i rapporti a rischio hanno luogo in date diverse
e lontane all'interno dello stesso ciclo. Ricordiamo che, una
volta che si è fatto ricorso alla contraccezione d'emergenza, è
necessario usare un altro metodo contraccettivo fino alle
mestruazioni successive.
Dopo
quanto tempo dall'assunzione della pillola del giorno dopo
compare il ciclo mestruale?
Dipende dalla fase del ciclo in cui è
stata assunta e se l'ovulazione al momento era già avvenuta o
meno. Il ciclo mestruale, anche se non è facile prevederlo con
sicurezza, compare - in genere -senza grossi ritardi o anticipi.
In caso di ritardo della mestruazione superiore a 5 giorni, si
consiglia di eseguire un test di gravidanza.
Le
mestruazioni successive all'assunzione della pillola del giorno
dopo sono diverse dal solito?
In genere, le mestruazioni sono un po'
più abbondanti, ma hanno una durata normale (tra i 4 e i 7
giorni).
L'assunzione della pillola del giorno dopo modifica le risposte
dei test di gravidanza?
No, in alcun modo. I moderni test di
gravidanza, sia eseguiti sul sangue che sulle urine, non
subiscono interferenze da parte degli ormoni utilizzati nei
contraccettivi d'emergenza. Gli ormoni che possono interferire
con i test di gravidanza non sono utilizzati nella
contraccezione d'emergenza.
L'assunzione della pillola del giorno dopo modifica la
temperatura basale?
Così come in tutte le contraccezioni
ormonali d'emergenza, probabilmente l'ovulazione viene bloccata
o ritardata. E' possibile che l'aumento di temperatura corporea
interna (espressione dell'avvenuta ovulazione) non si verifichi
durante il ciclo considerato, oppure si verifichi più tardi,
proprio perché è l'ovulazione stessa ad essere compromessa.
Dopo
l'assunzione della pillola del giorno dopo, quando si può
iniziare un metodo contraccettivo?
Le pillole contraccettive
estroprogestiniche oppure le minipillole (microprogestative)
devono essere assunte all'inizio del ciclo successivo (nei
primissimi giorni di arrivo delle mestruazioni, al più tardi il
quinto giorno).
Per quanto riguarda la spirale, il suo inserimento all'interno
dell'utero può avvenire indifferentemente - come sempre - in
qualsiasi momento del ciclo, ma non prima dell'arrivo delle
mestruazioni attese e, di preferenza, nei primi 8 giorni del
ciclo.
I metodi definiti "di barriera" (preservativi, diaframma,
spermicida) possono e dovrebbero essere utilizzati fin
dall'assunzione della pillola del giorno dopo per evitare il
verificarsi di una gravidanza, in seguito ad ulteriori rapporti
sessuali durante lo stesso ciclo.
Che fare
in caso di mestruazioni anormali dopo la pillola del giorno
dopo?
Se le caratteristiche del ciclo, sia in
termini di quantità che di durata, sono fortemente differenti
dal solito, è opportuno effettuare un test per escludere una
gravidanza, sia essa normale che extrauterina (cioè che si
impianta al di fuori dell'utero, in genere nelle tube). Infatti,
non è noto se questo metodo contraccettivo possa evitare una
gravidanza extrauterina.
Uno dei principali sintomi di gravidanza extrauterina è la
presenza, nei giorni in cui il ciclo dovrebbe comparire, di
perdite di sangue che possono essere confuse con le normali
mestruazioni.
Qual è la
fecondità al momento del o dei cicli successivi all'assunzione
della pillola del giorno dopo?
Rimane assolutamente normale, e non
esenta in alcun caso dal ricorso ad una contraccezione
tradizionale. La paziente dovrà quindi discuterne
tempestivamente con il suo ginecologo.
Qual è il
meccanismo d'azione della pillola del giorno dopo?
Con le dosi utilizzate (2 compresse da
750 mcg), la pillola bloccherebbe l'ovulazione, impedendo la
fecondazione (cioè la fusione tra ovulo e spermatozoo), se il
rapporto sessuale ha avuto luogo nelle ore o nei giorni che
precedono l'ovulazione. Se l'ovulazione è avvenuta al momento
dell'assunzione, e quindi la fecondazione potrebbe essere già in
atto, il farmaco sarebbe in grado di impedire l'impianto
dell'ovulo fecondato, modificando la zona interna dell'utero in
cui la gravidanza normalmente si impianta. Al contrario, se il
processo di impianto è cominciato, non è efficace per
interrompere una gravidanza iniziata, seppure da poco tempo. Per
questo motivo è considerato un metodo contraccettivo (che
previene la gravidanza) e non abortivo (che interrompe la
gravidanza).
La
pillola del giorno dopo costituisce una protezione contro le
malattie sessualmente trasmissibili?
Assolutamente no. Il suo uso, come le
altre forme di contraccezione che non siano "di barriera"
(profilattico), non protegge dalle infezioni che si trasmettono
per via sessuale (AIDS, epatite, herpes, condilomatosi, ecc.) e
quindi è necessario utilizzare altre precauzioni.
Si può
ricorrere alla pillola del giorno dopo a qualsiasi età?
Ogni donna in età fertile, cioè dalla
pubertà alla menopausa, può farne uso per evitare una gravidanza
indesiderata in caso di rapporto sessuale non protetto.
Non ha alcuna controindicazione, qualunque sia l'età della
donna.
Che fare
in caso di vomito?
Se il vomito sopravviene nelle due ore
successive all'assunzione di una compressa, si raccomanda di
assumere immediatamente un'altra compressa. In realtà, il vomito
non è una eventualità frequente.
E se un
bambino assume per sbaglio la pillola del giorno dopo?
La tolleranza in caso da assunzione
accidentale è generalmente buona. Tuttavia conviene, per
precauzione, avvertire il pediatra.
Che fare
in caso di dimenticanza di una pillola contraccettiva?
La dimenticanza di una o più pillole
contraccettive è responsabile di un considerevole numero di
gravidanza indesiderate, e di conseguenza di probabili
interruzioni volontarie di gravidanze.
Con le pillole estroprogestiniche (la situazione più frequente)
i due periodi maggiormente a rischio sono la prima e la terza
settimana (le settimane di assunzione della pillola
contraccettiva sono tre). Si ritiene che per la dimenticanza di
una sola pillola il rischio di gravidanza è molto basso. Quando
le pillole dimenticate sono più di una, il rischio è decisamente
più alto. In questo caso le raccomandazioni sono le seguenti:
- ricorrere a una contraccezione d'emergenza, se c'è stato un
rapporto sessuale nel periodo in cui si è dimenticato di
assumere la pillola o le pillole;
- ricominciare l'assunzione non appena ci si accorge della
dimenticanza, a partire dall'ultima pillola dimenticata;
- utilizzare una contraccezione locale (preservativo e/o
spermicida) fino alla fine della confezione in uso.
Con le pillole solo progestiniche a basso dosaggio
(minipillole), da non confondere con le pillole
estroprogestiniche a basso dosaggio, che fanno parte del caso
precedente, si ritiene che una dimenticanza superiore a tre ore
debba far propendere per la contraccezione d'emergenza ed
all'impiego di una contraccezione locale, fino alla fine della
confezione in uso.
Si può
utilizzare la pillola del giorno dopo come contraccezione di
routine?
No. Ogni contraccezione d'emergenza deve
rimanere assolutamente occasionale. Non deve in alcun caso
sostituire una contraccezione regolare.
Bisogna, infatti, ricordare che questo metodo non permette
sempre di evitare una gravidanza; inoltre, è efficace solo per
rapporti avvenuti in un ristretto numero di ore.
Si
potrebbe, allora, immaginare che la pillola del giorno dopo
possa essere assunta una volta al mese per un unico rapporto
sessuale?
Attualmente non è possibile confermare
la fondatezza di questa ipotesi. Quindi è da sconsigliare.
Occorre precisare che questo metodo è comunque meno affidabile
dei metodi di contraccezione regolare.
Che fare
in caso di gravidanza?
Come abbiamo detto, non siamo di fronte
a un farmaco che deve essere assunto in caso di gravidanza già
esistente. Ma, in caso di fallimento di questo metodo di
contraccezione con conseguente insorgenza di una gravidanza, i
risultati di numerosi studi eseguiti a tutt'oggi permettono di
escludere il rischio di malformazioni del bambino.
Lo stesso vale se questo farmaco è stato assunto nel corso di
una gravidanza ancora ignorata, ma già esistente al momento
dell'assunzione.
E'
possibile quindi portare avanti la gravidanza senza rischi per
il bambino?
Sì, non c'è alcuna indicazione ad
interrompere la gravidanza per rischio di malformazioni fetali.
La gravidanza, quindi, può procedere tranquillamente fino al
termine.
Ci sono
controindicazioni alla pillola del giorno dopo in caso di
allattamento?
No. Al contrario di quanto molti
credono, l'allattamento non costituisce alcuna forma di
contraccezione. Anche in questo periodo, infatti, è possibile
procreare. Quindi l'eventuale uso di una contraccezione
d'emergenza può essere giustificato.
La
pillola del giorno dopo è controindicata nelle donne che hanno
avuto una salpingite (infiammazione delle tube) o una gravidanza
extrauterina?
No, ma bisogna fare delle
considerazioni. Se la si dovesse assumere in questo contesto,
converrebbe essere particolarmente attente riguardo
all'insorgenza di una gravidanza extrauterina (infatti, donne
con infiammazione delle tube o che hanno già avuto una
gravidanza extrauterina corrono un rischio maggiore che si
verifichi una successiva gravidanza extrauterina). Quindi, se la
donna che ha questi precedenti accusa delle perdite di sangue
nei giorni in cui attende il ciclo, è opportuno eseguire un test
di gravidanza.
La
pillola del giorno dopo presenta delle controindicazioni?
No, non ha alcuna controindicazione e,
in particolare, nessuna delle controindicazioni legate agli
estrogeni comunemente impiegati nelle altre forme di
contraccezione d'emergenza (ribadiamo che non contiene
estrogeni). Né il fumo di sigaretta, né i tumori genitali,
compreso quello della mammella, la pressione alta, i fattori di
rischio cardiovascolare (colesterolo alto, diabete), la
programmazione di un intervento chirurgico, precedenti episodi
di trombosi, disfunzione della tiroide, fibromi uterini, cisti
ovariche, endometriosi, mastopatia fibrocistica sono
controindicazioni all'uso.
L'unica situazione in cui deve essere evitata è l'esistenza di
una gravidanza, perché in questo caso sarebbe ovviamente
inefficace.
Esistono
interferenze conosciute tra la pillola del giorno dopo ed altri
farmaci, come succede con la pillola contraccettiva, che ne
possano ridurre l'assorbimento e quindi l'efficacia?
Come per tutti gli ormoni progestinici,
l'efficacia può risultare ridotta o abolita in caso di
assunzione simultanea di alcune medicine, come farmaci
anticonvulsivanti o antiepilettici ed alcuni antibiotici.
E' opportuno quindi informare il ginecologo nel caso in cui si
assumano altri farmaci al momento dell'assunzione della pillola
del giorno dopo.
Ha
effetti sulle capacità abituali?
No, non influisce sulle capacità
abituali.
Che fare
in caso di assunzione eccessiva?
La pillola del giorno dopo non presenta
alcuna tossicità acuta (che metta in pericolo la vita della
paziente o che richieda un soccorso urgente) in caso di
assunzione contemporanea di più compresse.
Quali
sono i possibili effetti secondari dopo l'assunzione della
pillola del giorno dopo?
Gli effetti secondari rilevati nei
numerosi studi clinici svolti sull'argomento sono:
• nausea e vomito;
• vertigini, debolezza, cefalea;
• dolori al basso ventre, sensazione di
tensione mammaria;
• perdita di sangue di tipo metrorragia
(perdita molto abbondante) o spotting (perdita scarsa e scura).
Nel già citato studio dell'OMS, diversi
effetti secondari, in particolare nausea e vomito, riscontrati
in chi ha fatto uso della pillola del giorno dopo non contenente
estrogeni, sono stati sensibilmente meno elevati di quelli
riscontrati in chi ha fatto uso della pillola estroprogestinica,
assunta come contraccezione d'emergenza.
Spirale
La spirale (o IUD) è un dispositivo in
plastica di forma varia, lungo circa cm 4 del peso di pochi
grammi, su cui è avvolto un filo di rame.
Come agisce
I meccanismi di azione sono molteplici e
non del tutto chiariti. Si può comunque dire che l'azione della
spirale è collegata a modeste modificazioni locali della mucosa
uterina, capaci - insieme a variazioni funzionali delle tube -
di disturbare il processo di fecondazione e/o di annidamento
dell'uovo.
A ciò si aggiunge, nelle spirali al
rame, una riduzione della capacita fecondante degli spermatozoi.
Un recente studio condotto per conto
dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dimostrato che il
più frequente meccanismo di azione della spirale è quello di
prevenire la fertilizzazione dell'uovo, e perciò funziona più
come contraccettivo che come miniabortivo.
Come si usa
Lo IUD dev'essere applicato e rimosso da un
medico. Non occorre anestesia. Gli ultimi giorni del flusso
mestruale sono il periodo migliore per l'applicazione, sia
perché il collo dell'utero è un poco dilatato, sia perché la
donna è certa di non essere incinta.
Lo IUD può essere inserito anche nelle
donne che hanno effettuato un aborto: sarà opportuno attendere
il primo ciclo mestruale dopo l'interruzione della gravidanza.
Dopo un parto la spirale potrà essere
inserita quando, a distanza di 30-40 giorni, si riscontrerà il
ritorno dell'utero alle sue normali condizioni di tono e volume.
Tutte le spirali hanno un filo terminale
che fuoriesce dal collo dell'utero, per 3 o 4 cm, in modo che la
donna stessa, specialmente dopo ogni mestruazione, possa
agevolmente controllare la presenza dello IUD, introducendo un
dito in vagina e ricercando il filo sul collo dell'utero.
Infatti, I'espulsione spontanea dello IUD avviene più spesso nel
periodo mestruale e nei primi mesi di uso del metodo.
L'uso della spirale nelle donne che non
hanno mai partorito può provocare disturbi simili ai dolori
mestruali, che tendono a regredire dopo i primi 2 o 3 mesi.
Le prime mestruazioni dopo
l'applicazione dello IUD sono spesso più abbondanti e ci possono
essere delle piccole perdite tra una mestruazione e l'altra.
Sono molto rari i casi di disturbi, tali da rendere necessaria
la rimozione della spirale (5% circa).
Prima di inserire lo IUD è necessario
fare una visita ginecologica accurata ed un pap-test.
Allo stato attuale delle ricerche è da
escludere che lo IUD provochi tumori.
Chi non la deve usare
Le infiammazioni dell'apparato genitale
costituiscono una controindicazione all'applicazione dello IUD,
mentre la nulliparità, l'utero retroflesso o precedente parto
cesareo sono controindicazioni relative, da sottoporre caso per
caso alla valutazione del ginecologo.
Perdite di sangue al di fuori delle
mestruazioni richiedono accertamenti ed una eventuale terapia
prima dell'applicazione.
Sicurezza
Lo IUD è uno dei metodi contraccettivi più
efficaci (98-99%).
Poiché esiste la possibilità di
un'espulsione parziale o totale inavvertita, la donna dovrebbe
imparare ad accertare da sola la presenza dello IUD, soprattutto
dopo ogni mestruazione. Occorre pertanto insegnare alla donna
come individuare il collo dell'utero e l'orifizio esterno da cui
fuoriesce il filo terminale della spirale.
E' opportuno sottoporsi ad una visita di
controllo dopo il primo, il terzo e il sesto mese di uso e
successivamente ogni sei mesi.
Lo IUD può essere usato per diversi
anni; i dispositivi intrauterini medicati con rame vanno
sostituiti seconda del tipo ogni 2, 3 o 5 anni. Dopo la
rimozione, in genere si può introdurre un nuovo IUD nella stessa
seduta.
Se una donna rimane incinta con la
spirale inserita e decide di portare avanti la gravidanza, lo
IUD può essere rimosso entro la 12a settimana per ridurre il
rischio di un aborto con infezione, ma - se viene lasciato
nell'utero - non provoca malformazioni al prodotto del
concepimento.
Il
diaframma
Il diaframma vaginale è una coppa di gomma
morbida col bordo più spesso nel quale si trova una molla a
spirale o una molla piatta oppure due archetti flessibili di
metallo.
Esistono diaframmi di forma speciale
utili in caso di utero retroverso e di prolasso vaginale.
La misura del diaframma da usare deve
essere stabilita caso per caso dal medico, perché è molto
importante che sia quella giusta.
E' bene fare una visita di controllo
ogni sei mesi ed anche dopo un parto, o in seguito a variazioni
di peso di almeno 4 kg in più o in meno.
Come agisce
La funzione del diaframma è quella di
costituire una barriera meccanica tra vagina e utero, è di
mantenere la crema o gelatina spermicida a diretto contatto con
il collo dell'utero. Gli spermicidi si spalmano sul bordo
interno della coppa oppure possono essere introdotti in vagina
prima dell'inserimento del diaframma.
Come si usa
Il medico o la consulente insegnerà come
mettere e togliere il diaframma che, spalmato con lo
spermicida, va introdotto in vagina prima del rapporto e
non deve essere tolto prima che siano trascorse 6 ore
dall'ultimo rapporto sessuale.
Da ricordare, inoltre, che la crema
spermicida perde di efficacia dopo 5 ore; perciò, se si vuole
avere un rapporto quando sono trascorse più di 5 ore
dall'applicazione del diaframma, occorre aggiungere altra crema
o gelatina spermicida, senza togliere però il diaframma.
Dopo averlo tolto, il diaframma deve
essere lavato con acqua fredda e sapone, accuratamente
asciugato, e conservato cosparso di borotalco nella sua scatola.
Tenuto con cura, il diaframma durerà due
anni e più.
Sicurezza
Il diaframma è senz'altro un ottimo metodo
a disposizione della donna che non voglia o non possa ricorrere
ad altri contraccettivi.
Il suo uso è anche indicato durante
eventuali periodi di interruzione dell'uso della pillola.
Per raggiungere il massimo di sicurezza
il diaframma deve essere:
- 1) della misura giusta;
- 2) ogni volta bene inserito in
vagina;
- 3) sempre usato insieme ad una
crema o gelatina spermicida;
- 4) usato ogni volta che si ha un
rapporto sessuale, anche se incompleto.
Il
preservativo
Il preservativo è una sottile guaina di
gomma ad uso maschile che viene calzata sul pene eretto,
prima di iniziare il rapporto sessuale, per impedire che il
liquido seminale penetri in vagina.
Il suo uso è consigliabile nel caso in
cui non si può ricorrere ad altri sistemi più sicuri; va usato
in ogni rapporto sessuale anche se incompleto.
E' necessario abbinare sempre al
preservativo l'uso di una crema o gelatina spermicida da
introdurre in vagina alcuni minuti prima dell'inizio del
rapporto, per ridurre i rischi nei casi di rottura (molto più
frequenti di quanto si creda) o nei casi nei quali il
preservativo si sfili in vagina.
Per un corretto uso del preservativo è
bene ricordare che dev'essere sempre maneggiato con attenzione.
Se il profilattico non è dotato di
serbatoio, bisogna lasciare lo spazio di un centimetro in punta
per contenere il liquido seminale. Infine quando si estrae il
pene (meglio se ancora in erezione) dalla vagina, bisogna tenere
il preservativo con la mano alla base per evitare fuoriuscite di
sperma.
Va ricordato che l'uso del
preservativo costituisce attualmente l'unico metodo valido per
evitare il contagio dell'A.l.D.S. nei rapporti sessuali a
rischio.
Altri metodi
contraccettivi
Metodi ormonali
Esistono anche altri contraccettivi
ormonali (pillola progestinica, iniezione a deposito, pillola
sequenziale, impianto di capsule sottocute, anelli vaginali,
ecc.).
Alcuni di questi prodotti, oltre a
determinare irregolarità del ciclo, perdite intermestruali ed
altri disturbi, hanno una minore efficacia contraccettiva
rispetto alla comune pillola composta da estrogeno e
progesterone.
Mezzi chimici
I mezzi chimici spermicidi possono essere
creme, gelatine, schiume, ovuli, compresse vaginali, ecc. da
introdurre in vagina alcuni minuti prima del rapporto.
Agiscono uccidendo gli spermatozoi, ma
il loro tasso di sicurezza è basso e se ne può consigliare
l'uso soltanto in aggiunta ad altri metodi, quali il diaframma o
il preservativo.
Temperatura basale, Ogino-Knaus,
Billings
Questi metodi non sono stati
descritti su questo opuscolo perchè poco efficaci e pertanto
sconsigliabili.
Se, comunque, si desiderano informazioni
e spiegazioni su tali metodiche, le consulenti ed i medici
dell'AlED potranno fornirle a voce.
Coito interrotto
Consiste nell'estrarre il pene dalla vagina
prima della eiaculazione.
E' il metodo più diffuso, ma la sua
efficacia è molto scarsa: 30% e più di fallimento ed è quindi
sconsigliabile.
Il motivo del grande numero di
gravidanze indesiderate che si verificano usando il coito
interrotto, non sta tanto nel fatto che l'uomo non riesce a
controllare il momento dell'eiaculazione, quanto nel fatto che
qualche goccia di liquido
contenente spermatozoi fuoriesce dal pene prima
dell'eiaculazione vera e propria.
Ciò può accadere in qualsiasi momento
del rapporto sessuale.
Il metodo è sconsigliabile anche perché
provoca nella coppia una notevole tensione nervosa con riflessi
negativi sulla sessualità.
Analoga cautela dev'essere usata nel
prendere in considerazione altre metodiche contraccettive,
alcune delle quali sono anche molto reclamizzate. In questo
senso un rilievo particolare ci sembra meriti il metodo
"PERSONA".
Non si tratta, infatti, di un metodo contraccettivo e neppure di
un farmaco, ma di un piccolo computer che permette, nelle
donne con cicli regolari, (della durata dai 23 ai 35 gg) di
identificare i giorni fertili e quelli non a rischio di
gravidanza.
Si differenzia da altri metodi naturali di pianificazione
familiare, perchè invece di prendere in considerazione sintomi
secondari (quali il muco cervicale, la temperatura basale, ecc.)
evidenzia lo stato di fertilità misurando la concentrazione
urinaria di due ormoni (E3G ed LH).
Il mini-computer comunica attraverso spie luminose; deve essere
acceso la prima mattina di ogni ciclo. La luce verde
indica il giorno non fertile: consentiti rapporti liberi; la
luce rossa il giorno fertile: usare contraccettivi; la
luce gialla, infine, indica che il monitor ha bisogno di
più informazioni. Occorre, quindi, eseguire un test per
verificare il livello degli ormoni, immergendo nella prima urina
del mattino uno degli stick presenti nella confezione e
introducendolo poi nell'apparecchio. La risposta si ha dopo 5
minuti.
Nel primo mese il sistema immagazzina i dati del ciclo ormonale
per cui è necessario fare il test 16 volte, successivamente ne
basteranno 8.
L'uso corretto di questo metodo, nei casi - come abbiamo già
precisato di cicli regolari - ha una buona affidabilità.
Se ne segnala il costo elevato.
La
sterilizzazione
Per sterilizzazione si intende un
intervento chirurgico che, attraverso l'interruzione delle tube
nella donna o dei deferenti nell'uomo, procura una permanente
incapacità alla procreazione.
E' un metodo contraccettivo
irreversibile la cui scelta deve essere, pertanto,
attentamente meditata.
L'approvazione della legge sull'aborto
(legge n.194 del 22 maggio 1978) ha cancellato il divieto legale
alla sterilizzazione.
Sterilizzazione femminile
L'intervento consiste nella chiusura delle
tube, ottenuta con varie metodiche, in maniera da rendere
impossibile l'incontro tra ovulo da fecondare e spermatozoo.
L'ovulo non fecondato muore e viene riassorbito.
La sterilizzazione femminile, attuata
con le moderne metodiche poco traumatizzanti, si risolve con un
ricovero di un solo giorno.
La chiusura delle tube non influenza
negativamente i caratteri del ciclo mestruale e, per quanto
riguarda gli effetti sulla sessualità, essi sono globalmente
positivi, sempreché non ci si aspetti che la sterilizzazione,
come del resto le altre metodiche contraccettive, risolva un
rapporto di coppia già compromesso.
Sterilizzazione maschile
L'intervento (vasectomia) consiste
nell'interruzione dei deferenti in prossimità dei testicoli in
maniera da impedire agli spermatozoi di arrivare alI'esterno; si
raggiunge, in tal modo, una condizione di sterilità per assenza
degli spermatozoi nell'eiaculato.
La vasectomia può essere effettuata
ambulatoriamente, in anestesia locale; I'intervento dura circa
15-20 minuti.
L'interruzione dei deferenti, che
nell'apparato genitale maschile rappresentano soltanto una via
di transito per gli spermatozoi, non ha alcuna ripercussione
sulle normali funzioni sessuali (erezione, eiaculazione) che
sono regolate da strutture nervose completamente indipendenti.
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