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  Strangolamento
Tecnica carotidea
 

Nella Medicina Forense lo strangolamento si definisce come la compressione delle parti morbide del collo con le mani. Strangolare, nel suo senso tradizionale, suole consistere principalmente nell'interruzione o nell'alterazione della meccanica respiratoria, anche se è frequente che questo porti anche lesioni ad organi vitali (come può essere la frattura dei Pomo d'Adamo). Il termine "strangolare" implica pertanto un'azione violenta sulle vie respiratorie, con il conseguente pericolo di lesioni irreparabili. I procedimenti. morbidi, tuttavia, escludono questi rischi, dato che cercano unicamente di controllare l'avversario, ma non di ferirlo. Può darsi che, a prima vista, la tecnica carotidea che presentiOio, appaia ugualmente pericolosa: un'osservazione più dettagliata ci permette, tuttavia, di constatare la differenza sostanziale rispetto ad altri metodi di strangolamento. La definiamo "tecnica sicura", vale a dire di alta efficacia, visto il rapido controllo dell'avversario, senza che questo corra rischi di lesioni indesiderate.
Questa tecnica non opprime, come aceade abitualmente, le vie respiratorie, né danneggia gli organi vicini. Interrompe solamente il flusso dei sangue al cervello, provocando rapidamente una mancanza di ossigenazione dei tessuto cerebrale e la conseguente perdita di coscienza
 
Permetteteci una comparazione: lo strangolamento .,normale" interrompe la respirazione. Impedisce pertanto l'ossigenazione dei sangue di tutto l'organismo. Questo, tuttavia, può continuare a rifornirsi dell'ossigeno residuale. La perdita di coscienza può arrivare a tardare fino a 2 minuti. Un tempo considerevole se si tratta di sottomettere l'avversario, che preso dal panico si difenderà con tutte le sue forze. Questa tecnica carotidea permetterà all'avversario di continuare a respirare, tuttavia il flusso di sangue al cervello si vede interrotto, perciò in poco tempo (10‑20 secondi) provoca la perdita di conoscenza. L'arteria carotidea si trova ‑ insieme alla vena giuguiare protetta dal muscolo sternocleidomastoideo. Negli Stati Uniti il "Carotid Restraint HolT s'insegna nell'ambito della difesa personale a determinate unità di polizia. Il "Carotid Restraint HolT è contemplato come risposta adeguata di fronte ad un delinquente che faccia resistenza. L veramente una misura di controllo efficace ed innocua, sempre e quando si realizzi correttamente. ~ una risposta morbida paragonata alle possibili conseguenze di un colpo da KO o alle fratture degli arti superiori o inferiori, provocate da leve effettuate in maniera scorretta o, infine, ad altri tipi di tecniche di strangolamento. Ma attenzione! In molti paesi le tecniche che immobilizzano il collo, sono considerate, nella maggior parte dei casi per pura ignoranza, eccessive. Uno svantaggio di questa tecnica di immobilizzazione e controllo sta nel fatto che, in questa posizione, noi stessi saremo molto limitati in termini di difesa da possibili aggressori addizionali. Inoltre il contatto corpo a corpo fa si che il nostro avversario possa utilizzare un'arma che fino ad allora aveva tenuto nascosta. Chi utilizza questa tecnica dovrà essere pronto, in ogni momento, ad interromperla e a mettere fine al confronto per mezzo di misure più contundenti.

Testo e foto: Raging Reaction all style Academy.
 

 

 

 

 

PRESE CON SOFFOCAMENTO E ALLA TESTA

 

CONCETTI DI BASE
Le prese con soffocamento e alla testa sono tecniche particolari applicate al collo e alla testa e normalmente usate per controllare o trattenere una persona, che operano in uno o più di questi tre modi: riducendo per strangolamento l'afflusso di sangue o di ossigeno al cervello, agendo dolorosamente su nervi e punti di pressione, o torcendo la testa per sottoporre a tensione le vertebre cervicali.

 

Prese con soffocamento
Le prese con soffocamento vengono di solito applicate al collo con le mani, le braccia, le gambe o i piedi. Le parti dei corpo impiegate a questo scopo variano in base alle tecniche e sono per lo più identiche a quelle usate per colpire (vedi Punti di attacco, nella pagina a destra). Le prese con soffocamento possono servire a far perdere conoscenza a un avversario, a favorire proiezioni o ad indebolire un attaccante durante un corpo a corpo, e si applicano in tre aree:

          Ai vasi sanguigni (per ridurre l'afflusso di sangue)

          Alla trachea (per ridurre l'apporto di ossigeno)
    
          Ai nervi (per controllare i movimenti e infliggere dolore)

 

Prese con soffocamento vascolari

 Le prese con soffocamento vascolari riducono o eliminano l'afflusso di sangue al cervello, provocando un crescente disorientamento, perdita di coscienza e morte, e vengono eseguite esercitando pressione sulla carotide, la giuguiare e il nervo vago, tutti assai vicini al lato dei collo. Comprimendo i vasi sanguigni, il flusso di sangue si riduce, mentre la pressione aumenta. Il nervo vago, la cui funzione è normalmente quella di rallentare la frequenza del battito cardiaco in risposta a richieste di maggiore afflusso di sangue, riduce ulteriormente quest'ultimo, aggravando l'effetto. Quando un soffocamento vascolare viene applicato nel modo corretto, l'avversario può perdere i sensi in 10-15 secondi; in genere, la vittima è in grado di riprendere conoscenza naturalmente, ma se è sottoposta ad altri soffocamenti, la respirazione e le funzioni cardiache ne risentiranno, nel qual caso sarà necessario rianimarla per evitare che si verifichino in breve tempo danni cerebrali che potrebbero portare alla morte. Nell'applícare soffocamenti vascolari, se si vuole che la tecnica sia efficace bisogna agire con precisione. Bersagli fondamentali sono ST-9 e ST-1 0 (dove si avverte una pulsazione); è possibile intervenire anche in SI-17, che però richiede un'accuratezza maggiore. Di solito, i soffocamenti vascolari non sono dolorosi, a meno che non vengano compressi anche i nervi.

Prese con soffocamento alla trachea

 Le prese con soffocamento alla trachea riducono o eliminano l'afflusso di sangue al cervello, provocando un crescente disorientamento, perdita di coscienza e morte; sono molto pericolose e vanno applicate solo quando ci si trova in pericolo di vita, perché la probabile conseguenza è lo schiacciamento dell'organo, che rende necessario l'immediato intervento di un medico esperto onde evitare il decesso. Al contrario delle prese vascolari, quelle alla trachea non necessitano di particolare precisione per essere efficaci, sono di più facile apprendimento, e spesso i novizi le eseguono accidentalmente mentre cercano di imparare prese ai vasi sanguigni; in quasi tutte le situazioni si preferiscono di solito queste in quanto sono più sicure.

Prese con soffocamento ai nervi

 Con questo tipo di prese vengono attaccati nervi o punti di pressione per controllare i movimenti di un avversario, causandogli dolore o danneggiando le sue funzioni motorie. In molti casi, operare su tali aree sensibili permette di aver ragione anche di avversari particolarmente robusti. I bersagli comprendono LI-18, SI-16, TW-17, CO-22, ST-9, ST-10 e i nervi spinali nella parte posteriore del collo. Se eseguite correttamente, le prese ai nervi possono provocare intenso dolore, costringendo l'avversario ad arrendersi o facendogli perdere conoscenza; inoltre, vengono spesso combinate con quelle vascolari.

 Prese alla testa

 Le prese alla testa sono di solito caratterizzate dalla torsione dei capo per sottoporre a tensione le vertebre cervicali e i nervi relativi. Le prese con torsione della testa limitano la mobilità, danneggiando la spina dorsale o schiacciando i nervi spinali nei punti in cui attraversano le vertebre. Torcere con violenza la testa è estremamente pericoloso e va fatto soltanto in situazioni di pericolo di vita; infatti, la probabile conseguenza è la rottura dei collo, che porta alla paralisi permanente o alla morte. Al contrario, una torsione leggera, oltre a essere più sicura, si dimostra un modo assai efficace per controllare i movimenti dei corpo, soprattutto a terra. Alcune prese alla testa prevedono anche tecniche di soffocamento.

 Considerazioni pratiche

 In termini di applicazione, vi sono due forme di prese con soffocamento: quelle che sfruttano gli abiti o le caratteristiche dei luogo (risvolti dei vestiti, muri, suolo) e quelle che non se ne servono. Prima di applicare un soffocamento, è importante valutare la situazione. Ad esempio, non si usa una presa al bavero se l'avversario indossa una T-shirt (o è senza camicia), perché questa tecnica richiede, per essere efficace, tessuti resistenti; in tale situazione, potreste applicare un soffocamento con presa semplice o con le braccia agganciate. Ancora: se l'avversario è con le spalle addossate a un muro, un soffocamento con affondo dell'avambraccio (usando un braccio per immobilizzare il collo dell'altro contro la parete) si rivela assai più efficace dei tentativo di avvolgere tutto il braccio intorno alla sua testa (soffocamento con presa semplice frontale).

 

Limiti delle prese con soffocamento

 L' importante comprendere quali sono i limiti delle varie prese di questo tipo. Esistono individui in grado di resistere in modo sorprendente a tutte le forme di soffocamento, mentre altri vengono facilmente sopraffatti anche se la tecnica non è delle migliori. Soltanto allenandovi o gareggiando potrete diventare padroni dei vari metodi di soffocamento: applicateli senza eccedere e con buon senso, sotto la supervisione di un istruttore qualificato. L' essenziale anche rendersi conto che alcune prese con soffocamento usate nelle competizioni (come quelle di Judo) sono state appositamente modificate per scopi sportivi, con regole che spesso limitano le tecniche o incoraggiano metodi che di per sé sarebbero peri~ colosi se impiegati nell'autodifesa. Ad esempio, quando nel Judo si applica un soffocamento con presa semplice da dietro, spesso la testa viene posta a lato di quella dell'avversario per limitare i movimenti di quest'ultimo e garantire una presa più salda; in un combattimento reale, ciò mette il vostro viso a portata di colpi, permettendo all'avversario di infilarvi le dita negli occhi o di sferrarvi pugni. Tali azioni non sono ammesse nelle gare di Judo, quindi non vi è motivo di preoccuparsi. Se avete iniziato ad addestrarvi nelle prese con soffocamento nell'ambito di arti marziali sportive, dovrete forse modificare alcuni aspetti della vostra tecnica, anche se i principi di base rimangono gli stessi. Passaggio da un tipo di soffocamento a un altro Un avversario abile potrebbe rendere vani i vostri tentativi di soffocamento; in tal caso, se egli protegge un'area, si rivela senz'altro utile passare da una presa vascolare a un'altra alla trachea o ai nervi. Ad esempio, se l'altro abbassa il mento per difendere la trachea, raggiungete con la mano il lato dei collo e attaccate la carotide o il grande nervo auricolare (LI-18); anche l'esecuzione di alcuni colpi può creare lo spazio necessario per applicare un soffocamento.

 


 

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