Ukemi waza - tecnica
delle cadute
In tutti gli sport non è
prevista una metodologia del saper cadere, per esempio nel calcio la caduta del
giocatore, volontaria o meno, non è motivo di studio ma di una spontaneità
casuale; nello sci la caduta rovinosa sulla neve non è prevista a livello di
metodologia dell'insegnamento, ecc.ecc.. Nel Jiu Jitsu la
tecnica del cadere è destinata a ridurre al minimo l'impatto al quale è
sottoposto il praticante, sia quando cade spontaneamente sia in seguito ad una
proiezione. Durante la sua pratica è di fondamentale interesse lo studio teorico
e pratico del modo di assorbire l'impatto del proprio corpo con il suolo, al
fine di evitare danni fisici. Il
timore del cadere crea una rigidità psichica e fisica nell'atleta, che spesso
non gli permette di raggiungere quei risultati programmati. Senza una buona conoscenza delle
cadute si ha sempre paura di essere proiettati; i movimenti del corpo, di
conseguenza, mancano della flessibilità naturale; il portamento è pesante; vi è
una inconscia tendenza a porsi in difesa. Viceversa, se uno è profondamente
esercitato in questa tecnica, tutti i movimenti possono essere eseguiti con
decisione, con una certa flessibilità fisica ed articolare permettendo rapidi
progressi tecnici. La
pratica delle cadute è, senza alcun dubbio, uno degli esercizi base più
importanti. Il
Jiu Jitsu, che comprende una quantità di elementi differenti quali forze di spinta e
trazione, squilibri, spostamenti, proiezioni, immobilizzazioni, ecc., necessita
certamente di uno studio dettagliato di queste differenti tecniche in relazione
al comportamento dei due combattenti. Ma gli esercizi base destinati ad
assicurare ai Jiutsoka il controllo perfetto del proprio corpo e dei suoi
movimenti sono di una importanza fondamentale. La tecnica del cadere è destinata a
ridurre al minimo l'impatto al quale è sottoposto il praticante sia quando cade
spontaneamente che in seguito ad una proiezione.
La
sicurezza nel Jiu Jitsu si basa su questo equilibrio:
-
UKE (colui che subisce la
proiezione) conosce l'arte delle cadute (termine familiare per indicare in
realtà la “rottura di caduta”) e quindi è in grado di non ferirsi;
-
TORI (colui che esegue la
proiezione) agisce nello spirito di rispetto per
l'avversario. In questo modo la sicurezza è
totale.
Se uno dei due
sbaglia qualcosa (e deve essere un avvenimento raro) l'altro sopperisce. L'eventualità che entrambi sbaglino nello stesso momento dovrebbe essere
assai remota e quasi impossibile tra i Jitsoka precisi e responsabili. Gli ukemi,
quindi, sono una garanzia e una sicurezza contro gli infortuni e di conseguenza
il loro studio
è alla base del
progresso tecnico. Senza una buona conoscenza delle cadute si avrà sempre paura
di essere proiettati e i movimenti del corpo mancheranno di flessibilità, e ci
sarà una tendenza inconscia a porsi in difesa. Viceversa, se uno è profondamente
esercitato in questa tecnica, tutti i movimenti potranno essere eseguiti con
decisione e con una certa flessibilità fisica e articolare, permettendo rapidi
progressi tecnici.
Nel Jiu Jitsu le cadute sono
:
USHIRO
UKEMI
YOKO UKEMI
MIGI
YOKO UKEMI
HIDARI
YOKO UKEMI
MAE
UKEMI
Mae MAWARI
ukemi (kaiten)
MIGI
MAE UKEMI
HIDARI MAE
UKEMI
MIGI ZEMPO
KAITEN UKEMI
HIDARI ZEMPO
KAITEN UKEMI |
Caduta indietro
Caduta
laterale
Caduta laterale
destra
Caduta
laterale sinistra
Caduta in
avanti
Caduta rotolata in
avanti
Caduta rotolata in avanti destra
bloccata
Caduta rotolata in avanti
sinistra bloccata
Caduta rotolata in avanti destra
rialzata
Caduta rotolata in avanti
sinistra rialzata |
Mae
ukemi - caduta frontale
È molto raro vederla eseguire, e in italia è praticamente sconosciuta.
Stando seduti sui talloni, slanciarsi in avanti sollevandosi e irrigidendo il
tronco come una "tavola". Poco prima di toccare il TATAMI, allungare con
dolcezza le braccia davanti a sè tenendole leggermente flesse. Il contatto con
il suolo avviene con le mani e gli avambracci rivolti a 45° verso l'interno in
modo che le spalle e le braccia possano flettersi per molleggiare. Questo tipo
di caduta si esegue dapprima dalla posizione inginocchiata (vedi figura), poi
dalla posizione naturale eretta shize
tai. Questo tipo di caduta viene spesso sottovalutata e poco allenata, ma
ci si rende conto del suo effettivo valore al momento del bisogno, è cioè nelle
cadute in avanti con stazionamento forzato dei piedi (forbice alle gambe). E’
fondamentale che nella posizione finale i ginocchi e il bacino non siano a
contatto con il suolo.
Mae
MAWARI
Ukemi (kaiten)
-
caduta
rotolata in avanti
Si esegue a destra e a sinistra. Nell'esecuzione a destra, partire da
shizen hon Tai e avanzare con il
piede destro. Piegarsi in avanti con il busto, flettere il collo in modo da
fissare con lo sguardo il nodo, flettere le due gambe (più la destra della
sinistra) e posare la mano sinistra di piatto sul tappeto davanti al piede
sinistro. Appoggiare poi il bordo cubitale della mano destra sul tappeto tra la
mano sinistra e il piede destro, le dita della mano dritte e rivolte
all'indietro. Il braccio destro viene flesso ad arco, la schiena è ricurva e la
testa ben rientrata in mezzo alle spalle. Sfruttando l'inerzia del movimento,
pingersi in avanti distendendo la gamba destra e slanciando la sinistra in
dietro verso l'alto, rotolando sul braccio, sulla spalla e sul dorso destro
della schiena. Quando il fianco sinistro tocca il tappeto battere
contemporaneamente il TATAMI con la mano e l'avambraccio sinistro come una
frustata, in modo che il braccio rimbalzi naturalmente. In questo movimento il
braccio forma con il corpo un angolo di 30°. Le gambe, controllate, ricadranno
contemporaneamente sul TATAMI leggermente divaricate, la destra sarà distesa e
la sinistra flessa con un angolo maggiore di 90°. Per eseguire mae-kaiten-ukemi a sinistra basta
invertire l'esecuzione dei movimenti. Si tratta della caduta più spettacolare
nel JUDO. Quando viene eseguita compiendo un salto nella fase di slancio, come
per tuffarsi al di la di un'ostacolo, prende il nome di mae zempo kaiten
ukemi.
Yoko
ukemi - caduta laterale
Si e segue a destra e a sinistra. Nell'esecuzione a destra dalla
posizione eretta sollevare il braccio destro davanti a sè, flettere il collo in
modo da fissare con lo sguardo il nodo della cintura poichè, durante la caduta,
la testa non deve toccare mai il TATAMI, e contemporaneamente avanzare
lateralmente con il piede sinistro. Poi far scivolare la gamba destra in avanti
verso l'interno, piegando leggermente il busto in avanti, e flettendosi
progressivamente sulla gamba sinistra fin quasi a sedersi appoggiando la natica
destra sul tallone sinistro. A questo punto, lasciarsi andare al suolo sul lato
destro e battere contemporaneamente il TATAMI con la mano e l'avambraccio destro
come una frustata, in modo che il braccio rimbalzi naturalmente. In questo
movimento il braccio forma con il corpo un angolo di 30°. Le gambe si sollevano
ad angolo retto rispetto al corpo e nel ricadere, controllate, sul TATAMI, la
destra sarà distesa e la sinistra flessa con un angolo maggiore di 90°. Per
eseguire yoko ukemi a sinistra
basta invertire l'esecuzione dei movimenti.
Ushiro
ukemi - caduta indietro
Partendo da shizen hon tai
sollevare le braccia davanti a sè fino a tenerle orrizzontali. Flettere il collo
in modo da fissare con lo sguardo il nodo della cintura poichè, durante la
caduta, la testa non deve toccare mai il TATAMI, la bocca è chiusa.
Successivamente eseguire un passo all'indietro, flettersi sulle ginocchia fin
quasi a sedersi sui talloni e, curvando la schiena (fissando sempre il nodo
della cinta), lasciarsi rotolare all'indietro. Nell'istante in cui la schiena
tocca terra battere con il palmo delle mani il TATAMI, come una frustata le
braccia devono rimbalzare naturalmente. In questo movimento il braccio forma con
il corpo un angolo di 30°. Le gambe si sollevano distendendosi e nel ricadere,
controllate, sul TATAMI, una sarà distesa e l'altra flessa con un angolo
maggiore di 90°.
©2004 Jiu Jitsu Combat Unauthorized duplication or use is a
violation of applicable
laws |