Sono, riguardo al corpo umano, tutti i punti deboli che il
JITSOka deve conoscere affinché i suoi
attacchi realizzino il massimo dell'efficacia. La percussione di questi punti
produce sia un intenso dolore, sia la perdita di coscienza, sia, infine, la
morte.Atemi:
Colpo
al corpo. La parola deriva da: Ateru
(colpire) e Mi (corpo). Gli atemi sono i colpi portati sui punti
vitali o deboli dell'avversario (kyusho). Cominciamo
col dire che gli organi più vitali dell'uomo sono situati su una linea centrale
anteriore che va dalla testa al sesso, passando per la gola, il cuore, i
polmoni, lo stomaco, il ventre. Nel passato, all'epoca nella quale tutte le arti
marziali venivano prese sul serio ( perchè era una questione di vita o di
morte), l'Arte dei Punti Vitali era uno degli insegnamenti più elevati nei dojo
più famosi. Questa era come un'aggregazione marziale totalmente segreta,
riservata a pochi eletti. Tutto ciò fino alla fine, all'incirca, del XIX secolo,
ovvero, fino a quando, nel 1887, il Paese del Sol Levante fece conoscere
all'Occidente le sue arti marziali più tradizionali. Parlare
delle tecniche su punti vitali nella moderna società occidentale può fare
sorridere, destare incredulità o più semplicemente richiamare alla mente le
immagini di leggende popolari orientali. Eppure esistono moltissimi resoconti
sull’utilizzo di queste tecniche, tramandati in diverse scuole di arti marziali.
Per approfondire l’argomento ho posto alcune domande a sifu Anthony Walmsley,
noto insegnante di stili interni e da anni ricercatore in questo
campo. Questo è il primo di una serie di articoli sul dim mak in relazione
ai principi olistici della medicina tradizionale cinese, e in una visione
complessiva di questo tipo di informazione all’interno delle arti marziali, non
solo nell’ambito degli stili di kung
fu.
Esistono, e
sono realmente efficaci, le tecniche applicate ai punti vitali così famose nelle
arti marziali ?
La tecnica dei colpi sui punti vitali è sempre stata considerata il
livello di conoscenza da raggiungere più ambito e segreto all’interno delle
scuole marziali in oriente. ‘Spesso però la conoscenza alla base di queste
tecniche è andata perduta, nonostante il fatto che ogni sistema marziale abbia
approfondito più o meno questa materia. Esistono vari motivi alla base di questa
situazione, che spiegano la relativa degradazione delle arti marziali e quello
che sono oggi: un mondo di apparenza e tradizioni incomprese o, spesso,
addirittura sconosciute agli stessi insegnanti che le dovrebbero rappresentare.
Che si chiami marma adi come in
India. dian xue o dim mak, come in Cina o kyusho come in Giappone, questa forma
di conoscenza ha alla base una premessa fondamenta/e: il corpo umano è
essenzialmente una unità energetica e la vita stessa si identifica con la
produzione e il flusso di energia. Un blocco di questo flusso porta
inevitabilmente alla malattia e, se molto grave, alla morte. Quindi gli studi
dei medici orientali, compiuti allo scopo di preservare la circolazione
energetica, portarono, in ambito marziale, alla ideazione di tecniche e di
sistemi di allenamento atti a generare degli scompensi e dei blocchi attraverso
colpi e pressioni su zone del corpo specifiche. Nella cultura accidentale non ci
sono che pochissimi riferimenti all’energia vitale, mentre le culture medio ed
estremo orientali pongono, ancora oggi, la base della loro concezione medica
sull’olismo energetico nel rapporto uomo-universo, intesi come un tutt’ uno e
non come entità separate. E’ necessario, quindi, accettare l’esistenza di questo
flusso di energia per comprendere il dim
mak.
Cos’è questa energia che sarebbe alla base della vita stessa?
L’energia
vitale è stata chiamata in molti modi da culture differenti. Per i cinesi è il
qi (ch’i), per gli indiani è il
prana, in Giappone è chiamata
ki, nel mondo islamico viene
detta baraka e nella cultura
ebraica rauch. Esistano una quarantina di termini in varie culture per definire
questa energia. Ma se chiedi cosa sia il qi, bisogna dire subito che le
spiegazioni fornite dalle varie tradizioni sono applicabili solo sul piano
filosofico e pseudo spirituale. Queste spiegazioni farraginose, dettate come
dogmi dai maestri agli allievi nelle loro scuole, non sono mai in grado di
rispondere a una domanda come: ‘Hai l’energia? Bene allora dimostrala, fammi vedere cos’è!’. Questo non
significa che l’energia vitale non esista. Significa soltanto che i modelli
utilizzati per descriverla dai cinesi nel 1300 sano poca attuali e comprensibili
per noi uomini occidentali e moderni. L’energia vitale altro non è che ciò che
oggi viene indicata come bioelettricità del nostro organismo. L’aspetto più
notevole della scoperta dell’energia vitale da parte di uomini che, nel passato,
non conoscevano neppure i fondamenti della fisica è sicuramente il livello di
complessità strutturale che le teorie mediche orientali hanno sviluppato;
soprattutto se pensiamo alla scoperta della rete di canali energetici che
scorrono attraversa il corpo connettendo 1’organismo con l’esterno e gli organi
fra di loro. Questi canali sono dotati di punti che hanno differenti proprietà e
sono connessi, per esempio, alla circolazione energetica in un determinato
organo.
Esistano 14 meridiani fondamentali di cui 6 associati a quelli che la
medicina cinese chiama organi pieni :
·
Polmoni
·
Milza
·
Cuore
·
Reni
·
Pericardio
·
Fegato
6 associati a quelli detti organi cavi :
·
Intestino crasso
·
Stomaco
·
Intestino tenue
·
Vescica
·
Triplice riscaldatore o san
jiao
·
Colecisti o Vescica biliare
L’energia circola in tutto il corpo durante la giornata, con dei picchi
di due ore per ogni meridiano associato ad un dato organo. Gli ultimi 2
meridiani, detti straordinari, dividono il corpo verticalmente e sono il vaso -
della concezione (posto sulla parte anteriore del corpo) e il vaso governatore
(posto lungo la colonna vertebrale). In realtà esistono otto meridiani
straordinari, ma solo questi due, chiamati in cinese rispettivamente ren mai e du mai, hanno punti propri. I 6 canali
straordinari rimanenti hanno punti coincidenti con quelli degli altri canali e,
nell’ambito del dim mak, proprio
su qesti punti di incrocio esistono tecniche specializzate dagli effetti
particolari .Gli organi cavi sono accoppiati energeticamente agli organi pieni
secondo la teoria dello yin e
dello yang. Il tutto forma una
rete di canali interagenti che, seconda la teoria dei cinque elementi, è legata
a cicli di produzione, distruzione e controllo dell'energia nei vari organi e,
di conseguenza nell'intero organismo. Inoltre, è interessante notare che i 2
meridiani straordinari hanno un ruolo molto importante all'interno di tutte le
tecniche meditative e di respirazione. L'agopuntura e le tecniche di massaggio
si basano su queste teorie. La loro efficacia è determinata anche dallo scambio
energetico fra medico e paziente. Il dim
mak utilizza le stesse basi teoriche. Basta pensare all’introduzione
della stimolazione elettrica degli aghi durante il trattamento agopunturistico,
o agli elettroencefalografi utilizzati per determinare lo stato di morte del
cervello, per comprendere come la bioelettricità sia il modello più adatto a
spiegare, per un uomo moderno, il concetto di energia vitale. Definire un
modello per spiegare un dato fenomeno non significa necessariamente che esso sia
la causa del fenomeno stesso.
Qual’è la differenza fra un colpo dim mak e il pugno che frantuma la
cartilagine nasale, per esempio?
Indubbiamente un colpo di quel tipo è efficace! Ma cosa succede se di
fronte hai un bestione di centoventi chili, ubriaco o drogato, che ha una
sensibilità al dolore limitata dal suo stato di alterazione? Un colpo portato
usando la forza muscolare è certamente efficace. Esso può arrivare a colpire in
modo grossolano un punto, come dimostrano per esempio, alcuni incidenti in gare
sportive. Ricordo che, qualche anno fa, ci fu la notizia della morte di un
atleta durante una partita di hockey su ghiaccio. Un giocatore della squadra
avversaria lo aveva colpito con la mazza appena sotto lo sterno. Ma queste
situazioni si verificano accidentalmente e in casi rari.. Secondo me non
esistono stili di combattimento, ma solo stili di allenamento. Se la base è
l’utilizzo dell’energia interna, allora stili diversi, allenati correttamente,
porteranno alle stesse conclusioni. Sembra che l’energia muscolare sia destinata
inevitabilmente a decadere con l’avanzare dell’età, mentre nel tempo è possibile
addirittura incrementare l’energia interna. Molti insegnanti di bagwa, per esempio, raggiungono
venerande età allenano la propria struttura energetica. La contrazione
muscolare, inoltre, blocca il flusso interno, rendendo impossibile una adeguata
penetrazione dei colpi e il movimento dell’energia attraverso di essi. Le
tecniche del dim mak operano
sulla rete energetica del corpo e non sono legate alla forza di un colpo, ma al
suo livello di penetrazione.
Se in casa hai più interruttori per accendere la luce in una stanza, con
il relè che li regola, cosa succede se il relè viene danneggiato? Può capitare
che solo alcuni interruttori possono accendere la luce, che alcuni non riescano
a spegnerla o che non sua possibile accendere la luce in quella stanza, a meno
di sostituire il pezzo danneggiato. Secondo la medicina tradizionale indiana,
cinese il corpo è attraversato da una miriade di canali. I punti sui canali sono
come interruttori e relè…. Immagina di poter entrare nel corpo attraverso una
tecnica, di colpo e di spegnere o rompere uno di questi interruttori. Un settore
della rete “elettrica” rimarrà senza energia, oppure un altro entrerà in
cortocircuito o, ancora, si genererà un accumulo energetico in una data zona.
Nel momento in cui si penetra realmente nel corpo con il colpo, l’effetto è
indipendente dal sesso, dall’età, dal peso e dallo stato psico-fisico dì chi
viene colpito. Questo è il motivo per il quale questa conoscenza era considerata
il più alto livello da raggiungere nella pratica delle arti marziali. Si ritrova
qui uno dei principali aspetti della difesa personale: niente di tutto ciò ha a
che fare con regolamenti e gare.... Ho sentito parlare spesso delle tecniche per
aumentare l’energia interna, come forma di terapia o per migliorare l’abilità
marziale.
Ma in che modo degli esercizi di vario tipo possono influenzare la
circolazione energetica nel corpo?
In questo discorso entra in gioco la struttura del corpo e il modo di
raccogliere l’energia dall’esterno. Esiste un quantitativo energetico di base
per ognuno di noi. Secondo la medicina tradizionale cinese questa energia ci
viene fornita dai genitori e inizia a diminuire a partire dalla nostra nascita.
Quando questo quantitativo viene esaurito, giunge la morte. Inoltre, esiste
un’energia destinata a mantenere efficienti i processi vitali, della crescita
cellulare alla riproduzione, e che assumiamo principalmente attraverso
l’alimentazione e la respirazione. E’ naturale pensare che attraverso esercizi
fisici organizzati in modo da stimolare i canali energetici e una adeguata
respirazione, si possa incrementare questo tipo di energia. Quindi la posizione
del corpo non è qualcosa di incidentale nell'allenamento marziale e non dipende
necessariamente dallo scopo di una determinata tecnica. Accrescere la propria
energia significa anche e soprattutto migliorare il proprio stile di vita, al
fine di mantenersi in salute. Perché se hai energia in abbondanza sarai
necessariamente più vitale! Per avere energia ci vuole una struttura corretta
del corpo. Posso comprendere che un bambino che mantenga una postura scorretta
seduto al banco di scuola, possa sviluppare problemi alla colonna vertebrale,
però …
Cosa si intende per struttura corretta del corpo dal punto di vista
energetico?
Determinate
posizioni possono migliorare e favorire la circolazione energetica in un dato
canale, oltre ad aprire i punti che permettono di assorbire energia. Queste
posizioni sono caratterizzate da precisi angoli che il: corpo deve assumere per
avere un effetto di accumulo di energia. Se questi non vengono rispettati, non
ci può essere progresso. E questo vale sia per gli esercizi di respirazione
conosciuti come qi gong, che per gli stili di arte marziale interna come il
tai ji quan, il bagwa a lo xing-yi, per esempio. Esistono esercizi creati
per la tonificazione generale, altri per potenziare una data parte del corpo o
per curare un disturbo o un organo specifico. Anche in questo è passibile capire
la genialità di coloro che hanno inventata questi sistemi, funzionanti sulla
base di un’energia che nessuno vedeva, ma che garantiscono risultati reali.
Prima si è accennato all’efficacia di tecniche come
il massaggio o l’agopuntura in relazione allo scambio energetico fra medico e
paziente.
Questo significa che viene escluso un effetto terapeutico legato, per
esempio, a un maggiore afflusso sanguigno o alla produzione di sostanze endogene
da parte dell’organismo?
L’efficacia
dell’agopuntura è stata certificata dall’accettazione da parte del Food and Drug
Administration negli Usa. L’invenzione di strumenti in grado di rilevare
differenze di resistenza elettrica tra punti diversi sulla pelle potrebbe essere
un altro passo avanti nella comprensione di un fenomeno come l’esistenza di
canali energetici, che è sempre esistito e che non ha niente di spirituale o
misterioso. L’efficacia dell’agopuntura può essere anche legata alla capacità
del medico di manipolare con la propria energia, attraverso l’ago, i punti dei
canali del paziente. Non a caso gli aghi,
secondo la tradizione, devono essere d’oro, metallo che è un ottimo conduttore.
Analogamente, in certi tipi di massaggio si insegna che lo scambio di energia è
il nucleo dell’effetto terapeutico. Anzi, in questo caso il pericolo di
scaricarsi eccessivamente, facendo un massaggio a una persona, dal punto di
vista energetico, particolarmente debole, esiste e deve essere considerata la
causa della debolezza e della mancanza di energia in chi esegue massaggi
professionalmente. Mi è capitato di insegnare tecniche di recupero delle energie
ad un gruppo di massaggiatori di shiatsu, che soffrivano proprio di
questo problema. Non bisogna pensare all’energia interna come a qualcosa di
spirituale e lontanissimo. I cinesi dicono che essa permea tutto il mondo che ci
circonda e che viviamo grazie ad essa. Non dovrebbe essere cosi difficile il
farne l’esperienza.
Quindi, per estensione, il contatto fisico nella: vita di tutti i giorni
potrebbe causare interazioni energetiche con altre persone?
Certamente. Del resto tornando al dim mak, non è possibile avere un
effetto realei senza toccare e colpire veramente. Chi dice di poter emettere
energia e colpire a distanza; secondo me è in mala fede. Se ti capita qualcuno
che dice una cosa del genere chiedigli di dimostrare quello che dice. Il consumo
nelle normali relazioni sociali, la convivenza in un ufficio, l’ora di
ginnastica in palestra o i rapporti sessuali, per esempio, rappresentano un
continuo scambio di energia con altri individui. Questa può essere un problema
solo se le persone con cui entriamo in contatto sono particolarmente scariche
d’energia. Può capitare in questo caso che, inconsapevolmente, una persona
diventi, mi si passi il termine, una specie di vampiro di energia. E’ il caso di
chi con la sua sola presenza riesce a modificare l’umore delle persone che gli
stanno attorno, per esempio. Non è una questione di negatività in stile new age,
ma di mancanza di una adeguata struttura energetica. Quindi la prima forma di
difesa personale è senza dubbia rappresentata dal coltivare la propria energia.
Nel dim mak si accumula energia e
si impara a esprimerla in modo esplosivo, attraverso il fa jing. E' interessante notare che noi
viviamo nel mondo dell'elettronica, continuamente e completamente immersi in
campi di onde elettromagnetiche. Questa è una realtà recentissima, mentre ai
tempi dell'invenzione degli esercizi per accumulare energia, non esisteva questa
fonte di interazioni elettro-magnetiche.
Chi può dirci se all'epoca questi esercizi non fossero più efficaci, o
che i risultati non venissero raggiunti in tempi più brevi?
Non sappiamo realmente valutare l'effetto sul nostro organismo di questa
continua immersione elettromagnetica Basti pensare ai vari tipi di cui soffrono
molte persone che vivono nei pressi dei piloni dell’alta tensione, per esempio.
Esiste quindi una specie di igiene energetica?
Senza sposare nessuna causa estrema, in effetti, esistono degli
accorgimenti per migliorare il proprio stile di vita energetico, oltre alla
pratica dei sistemi a cui ho accennato prima. In generale posso dire che le
regole fondamentali da eseguire sono l’equilibrio e la consapevolezza. Per
esempio, è meglio non eccedere con il cibo, le bevande alcoliche o il sesso, o,
al contrario, praticare l'astinenza totale. E' sbagliato seguire per forza un
determinato regime alimentare, sulla base di considerazioni filosofiche. Ho un
amico che dopo essersi convertito alla macrobiotica ha perso tutti i capelli.
L'equilibrio è un questione di ricerca personale, non di dogmatismi
salutistico-spirituali, perché dipende dalla nostra personale costituzione
energetica. Gli aspetti fondamentali del dim mak sono direttamente correlati
alla comprensione dei principi della circolazione energetica.
Per potere imparare a usare una tecnica dim mak, bisogna cambiare il proprio
stile di vita?
La prospettiva è rovesciata. Se vuoi imparare a usare il dim mak devi accumulare energia. E se
riesci a essere costante nel praticare gli esercizi idonei a questa scopo,
spontaneamente il tuo stile di vita cambierà. Dopo dodici anni di pratica
costante sei una persona energeticamente diversa.
Per me lo studio delle arti marziali interne cinesi è il metodo più
semplice per arrivare a ottenere questa.
Perché stili interni come il tai
ji di Yang Lu Chan o il pa
kua sono, contemporaneamente, un metodo per accumulare energia e un
sistema di dim mak con
applicazioni letali.
Quindi il dim mak esiste
solo negli stili interni cinesi?
No, penso propria di no. Anzi penso che in realtà la base del dim mak
fosse comune a tutte le arti marziali. Poi per vari motivi è andata perduta o è
stata, addirittura, nascosta. Basti pensare a quanto è stato dimenticato
nell’ambito dei tai ji di scuola
Yang, nel giro di tre generazioni di insegnanti. Si è passati dallo stile
permeato di dim mak di Yang Lu Chan, alla danza della salute o alle 24 e alle 48
posizioni per la competizione del giorno d’oggi!
Questo è successo per incapacità degli allievi nell’apprendere o nel
ricordare quanto imparato?
Oppure perché praticanti del tipo "il maestro ha detto….", non hanno
compreso fino in fondo il significato delle parole pronunciate
dall’insegnante?
O, forse, perché è meglio vendere un prodotto certificato e sponsorizzato
fortemente dal governo comunista soprattutto se vivi in Cina?
Chi può dire quali sono i veri motivi per i quali ciò è accaduto… In
realtà si può dire che ci sono stili all’interno dei quali nella struttura
stessa del metodo, esiste una conoscenza codificata dei colpi. Per esempio il
tai ji quan di Yang Lu Chan o il
bagwa sono stili dim mak estremamente complessi e
sofisticati. Questo non significa che non esista o non sia esistito un karate dim mak, un wing chun dim mak o uno Shaolin dim mak... Semplicemente, per vari
motivi, a volte la conoscenza legata a come applicare le tecniche del dim mak è
stata dimenticata. All'interno di un'arte marziale bisogna prima comprendere
adeguatamente le basi del sistema e, in seguito, affrontare lo studio del
livello dim mak che è, per
definizione, molto sofisticato.
Si può anche dire che il dim
mak può essere visto come una forma di conoscenza a se stante, i cui
principi possono essere applicati a varie arti marziali?
Ciò che è necessario è comprendere la fonte e il significato di questo
tipo di informazioni.
Secondo la tradizione, esistono otto zone vitali da colpire, ma in realtà
sono circa ottanta, di cui dodici particolarmente
importanti.
LE
ZONE TRADIZIONALI |
PUNTI PARTICOLARMENTE IMPORTANTI |
Testa |
TENDO |
Sommità del cranio (congiunzione delle suture
ossee) |
Mascella |
UTO |
Punto Naso Frontale (fronte) |
Mento |
KACHIKAKE |
Punto
del Mento |
Tempia |
KASUMI |
Punto
della Tempia |
Mandibola
superiore |
JINCHU |
Punto
del Filtro (base del naso) |
Sterno |
SUIGETSU |
Plesso
Solare (incavo dello stomaco) |
Fegato |
DENKO |
I
due punti dell’Ipocondrio (fianchi) |
Ventre |
MYOJO |
Il
punto dell’Ipogastrio (parte inferiore del
ventre) |
|
KINTEKI |
Situato
nei Testicoli |
|
SOIN |
Alla
base delle Orecchie |
|
DOKKO |
Incavo
Mastoideo (dietro il lobo dell'orecchio) |
|
HIZA-KANSETSU |
Articolazione
del Ginocchio |
Punti Vitali Anteriori

1 |
zenshobu |
Sommità
della testa |
26 |
uchikurubushi |
Malleolo
interno |
2 |
komekamibu |
Temporale |
27 |
hichobu |
Polpaccio
interno |
3 |
gankabu |
Orbitale |
28 |
zenshitsubu |
Ginocchio
inferiore |
4 |
hohobu |
della
Guancia |
29 |
zendaitaibu |
Coscia
anteriore |
5 |
sokukei |
del
Collo |
30 |
tenshibu |
Coscia
esterna |
6 |
sakotsukabu |
Clavicola |
31 |
shuhai |
Torso
della Mano |
7 |
rishi |
Auricolare |
32 |
yobu |
Collo
del Femore |
8 |
boshi |
del
Pollice |
33 |
soku-fukubu |
Incavo
del Fianco |
9 |
sushi |
Palmare |
34 |
chuka |
Incavo
del Gomito |
10 |
udekansiki |
del
Pugno |
35 |
shinkabu |
incavo
dell'Epigastrio |
11 |
zenhaku |
dei
Polsi |
36 |
jofukubu |
Ventre
superiore |
12 |
taikabu |
dell'Ascella |
37 |
johaku |
Bicipiti |
13 |
kenkyobu |
dei
Muscoli Dentati |
38 |
nyukabu |
sotto
i Seni |
14 |
sokukyobu |
latero
- Costale |
39 |
shinzobu |
Cuore |
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