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Per capire il Jeet Kune Do, è necessario liberarsi di tutti gli ideali, regole e stili. Occorre gettare via persino il concetto di che cosa possa essere o non essere ideale nel Jeet Kune Do. Si deve semplicemente osservare le situazioni, senza dare loro un nome. Dargli un nome significa averne paura. L'arte del Jeet Kune Do è semplificare, ridurre ogni cosa all'essenziale. Il Jeet Kune Do evita tutto ciò che è inutile o superficiale, penetra nel complesso, arriva al cuore dei problemi e ne elabora i fattori risolutivi. Il Jeet Kune Do agisce per linee dirette e immediate, che puntano direttamente all'obiettivo. La semplicità è la via più breve per giungere al risultato. Il Jeet Kune Do evita le forme codificate, cosicché esso può assumere qualsiasi forma, e non avendo alcuno stile può colpire con ogni stile. In conseguenza di tutto ciò, il Jeet Kune Do fa uso di qualsiasi mezzo o via, ma non è legato ad alcuno, e utilizza qualsiasi tecnica che possa condurlo a realizzare il proprio fine. Accostatevi al Jeet Kune Do con l'idea di dominare la volontà. Dimenticate tutto sull'idea di vincere o perdere, sull'idea d'orgoglio o di dolore. Se il vostro avversario vi sfiora appena con i suoi colpi, voi affondate i vostri nella sua carne; se vi colpisce, rompetegli le ossa; se vi frattura le ossa, toglietegli la vita. Non cercate solo di vernirne fuori senza subire colpi, ma puntate la vostra vita contro la sua. Il grande errore è quello di voler prevedere il risultato del combattimento: non devi pensare se esso può finire con una vittoria o una sconfitta. Lascia che il combattimento abbia il suo svolgimento naturale, e la tua arma colpirà al momento giusto. Il Jeet Kune Do insegna a non guardarsi indietro una volta che si sia iniziato. Esso fa vedere la vita e la morte con la stessa indifferenza. Il Jeet Kune Do è illuminazione. E' un sistema di vita, un movimento verso il potere e il controllo di se, nella luce dell'intuizione. Le vostre armi naturali hanno un doppio scopo:
1. Distruggere l'avversario che vi sta di fronte, annientando ciò che ostacola per voi la via della pace, della giustizia, dell'umanità.
2. Distruggere tutto ciò che possa infastidire la vostra mente. Non fare del male a nessuno, ma superare la vostra avidità, ira e follia. Il Jeet Kune Do è rivolto prima di tutto verso e contro se stessi. Pugni e calci sono le armi per uccidere l'ego. Esse rappresentano la forza della chiarezza intuitiva che, a differenza dall'intelletto o dall'ego complicato, non si divide, bloccando la propria libertà. L'assenza di tecniche sostanzialmente non standardizzate significa essere liberi e completi. L'allenamento rappresenta il condizionamento fisiologico e
psicologico di un individuo che si prepara ad una azione. Esso implica disciplina della mente e
forza e resistenza del corpo; richiede abilità e destrezza. Tutti questi elementi debbono agire contemporaneamente e lavorare armoniosamente


Le principali ed essenziali qualità
 del praticante di Jeet Kune Do sono le seguenti :

 
Coordinazione
La coordinazione è la caratteristica più importante per la pratica di qualsiasi attività sportiva. Prima di qualsiasi movimento deve esserci un cambio di tensione muscolare nelle articolazioni in cui il movimento sta per essere eseguito, l 'efficacia di questo lavoro determina la velocità, la durata, la forza, l'agilità e la precisione in qualsiasi attività sportiva. La caratteristica preminente dell'atleta esperto è " la facilità nei movimenti " anche nel massimo sforzo. I muscoli non hanno la capacità di muoversi da soli, ma la loro abilità dipende esclusivamente dalla guida del sistema nervoso. Movimenti ben eseguiti significano che il sistema nervoso è stato allenato al punto di reagire in qualche frazione di secondo.
 


 

 
Precisione
La precisione di movimento significa cura, e generalmente esprime esattezza nella proiezione della forza. La precisione deriva dal controllo dei movimenti del corpo e può essere raggiunta soltanto con molti esercizi ed allenamenti. Uno specchio è di grande aiuto nel migliorare la propria precisione, consentendo un costante controllo della posizione del corpo, delle mani, e dei movimenti tecnici.
 


 


Potenza
Il corpo dell'atleta che esegue le tecniche deve essere dotato di energia sufficiente per mantenere l'equilibrio nello svolgimento dell'azione. Un atleta potente non è un atleta forte, ma un atleta che può produrre e utilizzare la propria energia rapidamente. Una maggiore velocità nell'azione determina una maggiore potenza nei colpi. Così, un uomo piccolo che colpisce velocemente ha maggiore potenza di un altro di maggior peso che agisca lentamente.
 


 


Resistenza
La resistenza viene sviluppata mediante un esercizio duro e continuo, che arriva a produrre quasi un temporaneo esaurimento delle energie. La migliore forma di esercizio per la resistenza è quello di ripetere il movimento reale. La corsa e il combattimento allo specchio completano gli esercizi di resistenza, ma vanno eseguiti spezzando e cambiando continuamente i ritmi. La resistenza si perde rapidamente se si interrompe la pratica dell'attività.
 


 


Equilibrio
L'equilibrio è il fattore più determinante nella posizione o nella tecnica di combattimento. Se manca l'equilibrio nessuna tecnica può essere efficace. L'equilibrio si raggiunge soltanto mediante un corretto allineamento del corpo. I piedi, le gambe, il tronco, la testa sono tutti importanti nel creare e mantenere una posizione d'equilibrio. Essi sono tutti veicoli della forza del corpo. I piedi non devono stare ne troppo distanti, ne troppo vicini tra loro: nel primo caso ne perde la velocità di movimento, nel secondo viene a  mancare una base di partenza per i movimenti. Il segreto consiste nel tenere sempre i piedi direttamente sotto la verticale del corpo, con il peso equamente distribuito su di essi. La gamba d'appoggio è leggermente tesa, ma il ginocchio è libero, non è bloccato. Questa posizione
Permette rilassamento, velocità, equilibrio e facilità di movimento, nonché il vantaggio di poter usare una grandissima energia. Lasciate sempre lo spazio di un passo normale tra un piede e l'altro, in modo che il peso sia tra essi egualmente distribuito, e non gravi su un solo punto.
 


 


Percezione del proprio corpo
Questa percezione consente un'armoniosa interrelazione tra corpo e spirito quali entità inseparabili. A seconda che si sia in atteggiamento di attacco o di difesa, la percezione fisica e mentale deve di volta in volta adattarsi alla situazione, allo scopo di sfruttare al meglio e al massimo grado tutte le opportunità.
 


 


Buona forma fisica
Una buona forma è il modo più efficiente per raggiungere il risultato con il minimo di movimento e di dispendio energetico. A tal fine, è necessario eliminare tutti i movimenti non necessari e tutte le contrazioni muscolari che comportano un affaticamento senza essere di utilità al raggiungimento dello scopo. Per poter conseguire una grande destrezza neuromuscolare, occorre innanzitutto acquistare la sensazione di rilassamento, quindi, esercitarsi finché questa sensazione possa essere ripetuta a volontà. Infine, riprodurre volontariamente tale sensazione in situazioni di tensione crescente.
 


 


Velocità
Tipi di velocità:
1. Velocità di percezione. Velocità dell'occhio nel percepire le iniziative dell'avversario, impedendogli di attuarle o rallentandole.
2. Velocità mentale. Rapidità nella scelta del movimento o della tecnica più adatta per vanificare o contrastare l'attacco dell'avversario.
3. Velocità di partenza. La partenza più irrazionale ed economica da una corretta posizione di partenza e con il corretto atteggiamento mentale.
4. Velocità di esecuzione. Rapidità di movimento per porre in atto l'azione scelta. Comporta velocità di contrazione muscolare.
5. Velocità di cambiamento. Velocità nel cambiare direzione al movimento. Comporta il controllo dell'equilibrio e dell'inerzia.

La velocità viene sviluppata mediante:
1. Mobilità;
2. Molleggio, elasticità;
3. Resistenza alla fatica;
4. Prontezza fisica e mentale;
5. Immaginazione e capacità di anticipare l'avversario.
Gli esercizi che accrescono la destrezza e l'abilità delle mani e delle gambe sono indispensabili. Anche una certa dose di stimolazione emotiva può essere utile. Il combattimento allo specchio (o " con l'ombra " ) è un esercizio adatto a sviluppare l'agilità e la velocità. Il corpo agisce meglio quando lo si " lascia andare " da se che non quando lo si vuole " guidare ". Non è la velocità di movimento che conta nel portare un colpo, ma il tempo che impiega per giungere a segno.
 


 


Scelta del tempo
Velocità e scelta di tempo sono strettamente correlati tra loro, e la velocità nel portare un colpo perderà gran parte della sua efficacia se esso viene eseguito senza una opportuna scelta di tempo. La tempestività nasce dal tempo di reazione, che è dato dall'intervallo che trascorre tra lo stimolo e la reazione. Essa varia tra un atleta e l'altro, ma può essere migliorata mediante un idoneo esercizio. La scelta di tempo può essere in tal modo definita come l'abilità nel riconoscere il momento giusto e nel valutare istantaneamente l'opportunità di eseguire una data azione. Infatti, una tecnica, anche eseguita in modo perfetto, può essere contrastata o annullata da un'azione dell'avversario. Pertanto, è necessario agire esattamente al momento giusto, fisico e psicologico, in
modo che l'avversario non possa reagire o evitare il colpo portato . Questo momento perfetto
può essere valutato istintivamente o provocato volontariamente.
 

Bruce Lee e Ted Wong


                                       Ted Wong
Ted Wong è la persona che ha passato più tempo con Bruce, da quando quest'ultimo ha
cominciato a sviluppare il Jeet Kune Do. Da quel momento i due divennero ottimi amici, trascorrendo il tempo libero insieme. Ted ricevette la certificazione da Bruce all'insegnamento del Jeet Kune Do e risulta essere stato l'ultimo studente che ha preso lezioni da lui. Da quanto scritto in un'agenda di Bruce del 1967, si scorge che egli invitò Ted per la prima volta il 20 Aprile dello stesso anno. E da quel giorno tra loro nacque una splendida amicizia, durata fino al giorno in cui Bruce perse la vita, il 20 Luglio 1973. Per molti anni Ted Wong insegnò in forma privata, principalmente a pochi e selezionati dediti individui, i quali erano disposti a recarsi fino a Monterey Park, in California, per prendere lezioni e allenarsi nel suo cortile. Ted è sempre stato un uomo molto modesto e fedele a Bruce, sia per quanto riguarda la sua arte, sia per il messaggio che egli ha lasciato al mondo. La stessa moglie di Bruce, Linda Lee Caldwell, sostiene tuttora che Ted è il testimone più autorevole dell'ultima fase di evoluzione del marito. Ted è la prima persona a cui ci si rivolge per tutto quello che riguarda il Jeet Kune Do. Ted è anche una persona dalle molte qualità umane, infatti ha anticipato più volte le quote per l'organizzazione dei seminari e ha finanziato personalmente delle iniziative per far conoscere gli insegnamenti del suo maestro. Tutti i membri del Jun Fan Jeet Kune Do Nucleus, il gruppo costituito da Linda Lee dalla figlia Shannon, e dagli studenti originali di Bruce Lee (più alcuni studenti della seconda generazione), riconoscono Ted Wong come una delle persone più autorevoli in materia di Jeet Kune Do. Per citare le parole di Richard Bustillo - "Bruce portò Ted avanti rispetto agli altri. Una volta ci disse - Lui diventerà migliore di tutti voi, perchè non ha cattive abitudini (bad habits)". Joe Lewis, uno dei più famosi campioni americani di Karate, pioniere e campione imbattuto dei pesi massimi di Full Contact, ha riportato che Ted Wong era l'unico che partecipava alle sue lezioni private con Bruce Lee. Mito Uyehara, editore della rivista "Black Belt" ed amico di Bruce Lee, si riferisce a Ted Wong come il "protetto di Bruce Lee". Ted Wong entrò nella scuola di Bruce Lee di Chinatown a Los Angeles nel 1967 (l'anno in cui Bruce Lee attribuì il nome Jeet Kune Do alla sua arte) senza alcuna precedente esperienza nelle arti marziali, quindi libero da qualsiasi condizionamento. Principalmente per questo motivo, dopo pochissime lezioni, Bruce Lee gli chiese se voleva allenarsi solo con lui, un privilegio che egli accettò più che volentieri. Bruce Lee lo aveva selezionato tra tutti i suoi studenti, perchè diventasse lo sparring partner ideale con cui collaudare tecniche, strategie e nuove idee sul combattimento. In breve tempo il rapporto maestro - allievo si trasformò in una profonda e sincera amicizia. Le agende personali di Bruce Lee testimoniano che Ted Wong si allenò privatamente con lui in almeno 122 separate occasioni, dal 27 luglio 1967 al 14 ottobre 1971. Rispettando la volontà del suo amico e maestro, Ted Wong, non ha mai aperto scuole commerciali, e per anni ha insegnato solo a pochi studenti nel giardino della sua abitazione. Attualmente si dedica alla divulgazione del Jun Fan Jeet Kune Do tramite i seminari e le iniziative organizzate dal Nucleus. Il nostro gruppo lo segue, nel rispetto del codice etico del Jun Fan Jeet Kune Do, studiando con lui l'arte, la scienza e la filosofia di Bruce Lee.
 



Ted Wong e Casa Beppe

clicca la foto


 

 

Il Jeet Kune Do, nelle intenzioni del suo creatore, Bruce Lee,  è un sistema di lotta " totale". Esso non può essere definibile con precisione. Si tratta di un sistema non-sistema in continua evoluzione. Il Jeet Kune do può adottare tutte le forme e tutti gli stili di combattimento esistenti (dalla Boxe al Ju-Jitsu, dal karate al Taek Won Do, dalla Savate alla Escrima) senza, comunque farsi condizionare dagli stessi. Senza nulla levare al valore di alcuni insegnanti di questa disciplina, bisogna ammettere il fatto che essa è spesso utilizzata come nome per coprire vere e proprie attività commerciali (business), che dello spirito originario della stessa e di Brucee Lee, non ne conoscono assolutamente nulla! Il mio personale e  profondo rispetto và a quegli istruttori, che con caparbietà d'animo, praticano, credono e "vivono" i concetti di questa arte marziale.




 

 
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 così veniva chiamato   il più autorevole esperto di Arti Marziali da Combatttimento; da tutti i più autorevoli esperti al mondo...

 


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viene giustamente considerata come una disciplina molto divertente....segue


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